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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Parole e musica per la presentazione del libro dedicato a Margherita Farnese

Il volume, scritto dallo storico Giuliano Masola, dedicato a Margherita Farnese, figlia del terzo duca di Parma e Piacenza Alessandro Farnese

Per iniziativa degli Archivi Storici Diocesani l’Aula Magna del Seminario ha ospitato la presentazione del libro Donna Maura Lucenia, al secolo Margherita Farnese (1583-1643), pagine 232, edito da Tip.Le.Co, scritto dallo storico Giuliano Masola, dedicato a Margherita Farnese, figlia del terzo duca di Parma e Piacenza Alessandro Farnese.

Le pagine del volume sono state ripercorse in colloquio con l’autore, dal direttore degli Archivi Storici Diocesani, dott. Pietro Scottini, che ha anche letto, insieme a Paola Agostinelli, alcuni brani del volume, in particolare il testo di certuni documenti. La presentazione è stata allietata da brani musicali di Bach suonati alla viola e al violino da due giovani bravi musicisti: Matteo Benassi e Sabrina Ceci di Parma.

Il volume fa parte di un più ampio progetto in cui l’autore affronta la vita di Margherita Farnese. Nata nel 1567, figlia di Alessandro Farnese e di Maria d’Aviz, sposò nel 1581 Vincenzo Gonzaga. Il matrimonio venne annullato nel 1583 e la fanciulla venne monacata. In questo volume, mantenendosi sempre fedele alla sua consueta serietà nell’indagine archivistica, Masola affronta gli anni dal 1583 al 1643, data della morte di quella che, non più Margherita, è ormai suor Maura Lucenia, rinchiusa prima nel Monastero benedettino di S. Paolo in Parma, quando ancora non ha 16 anni, poi in quello di S. Alessandro, sempre in Parma.

S. Paolo, monastero da poco ristrutturato, era destinato alle fanciulle provenienti dalle famiglie più importanti della città e quindi vi regnava una relativa maggiore libertà rispetto agli altri monasteri. Qui la principessa, ben accolta dalle consorelle, vive per una decina d’anni. Anni turbolenti, poiché in un primo tempo deve affrontare il suo ritiro dal mondo, impostole dalla ragion di stato e dagli interessi di famiglia; in un secondo tempo perché deve subire l’onta della vergogna suscitata dalla vicenda con il maestro di musica Giulino, ritenuto colpevole di avere più volte suonato con Maura Lucenia, entrando ed uscendo dal monastero, le “napoletane”, musica profana.

In seguito a questo scandalo, il fratello Ranuccio, subito dopo la morte del padre, fa trasferire la sorella nel monastero di S. Alessandro, dove le regole sono molto più severe e diventa quasi impossibile un nuovo scandalo.

Maura Lucenia nel 1602, a soli 35 anni, diventa badessa, e lo sarà per altre dieci volte. Amante della musica, ma anche dell’arte, abbellisce S. Alessandro e lo ristruttura, ingrandendolo. A lei il fratello Ranuccio affida le figlie naturali, di cui si farà protettrice. Muore nel 1643, molti anni dopo la morte di tutti coloro che avevano deciso della sua vita. Attorno a questa donna si muovono diverse figure, molto ben delineate da Masola, che inserisce la vicenda contestualizzandola sempre nel periodo, riportando alla memoria i fatti e le figure principali. 

In questo secondo volume – hanno affermato Paola Agostinelli e Pietro Scottini – troviamo la testimonianza dell’onestà di Masola come ricercatore nelle trascrizioni di parte dei documenti, sia in corso di testo che in appendice. La lettura risulta così quanto mai nitida ed accattivante.

La ricerca di questi documenti è stata sicuramente malagevole, a causa della difficoltà nel reperimento dei documenti. Apprezzabilissimo quindi il lavoro dell’autore nell’indagare e portare alla luce la vita di questa donna, per sottrarla all’oblio cui la sua triste storia personale e quel mondo hanno cercato di destinarla. In fondo al libro è pubblicata una tragedia in 5 atti di Martine Chantal Fantuzzi, ispirata alla vicenda.

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