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«Perché l’area camper in zona rischio allagamento? Rispettare gli alvei, la tragedia delle Marche ci insegni»

Bobbio, intervento del Comitato Terme e val Trebbia e di Legambiente Piacenza

«Perché un'area camper in zona a rischio allagamento? Il comune di Bobbio ha chiesto all'Arpa il rinnovo della concessione demaniale su cui è installata l'area campe. E anche l'ampliamento, con ulteriori 17 particelle. L'area è stata definita a rischio alluvione dalla Regione con la Direttiva Alluvioni. Il 15 settembre scorso abbiamo inoltrato all'Arpa di Piacenza e Parma le osservazioni per chiederne conto». Così in una nota intervengono il Comitato Terme e val Trebbia e Legambiente Piacenza.

«Con l’alluvione del 2015 – scrivono le associazioni - il fiume aveva invaso l’area camper di Bobbio e due persone arrampicate sul tettuccio di un camper erano state messe in salvo dai vigili del fuoco. Le piazzole per i camperisti si trovano su terreno demaniale nella fascia di 150 metri dal Trebbia, una zona che già nel 2012, quando il comune ottenne per la prima volta la concessione, era definita esondabile, compatibile con impianti all’aperto previa verifica della situazione di rischio e l’installazione di un sistema di allarme sonoro. La verifica, fatta allora dal personale dell’ex servizio tecnico di bacino, aveva escluso il rischio allagamento, solo che tre anni dopo l’esondazione invece c’è stata, mentre non è stato installato l’impianto di allarme con grave pericolo per i fruitori dell’area camper. Di fronte a questi fatti, la regione Emilia-Romagna ha emanato una direttiva alluvioni con una valutazione del rischio più stringente, per cui attualmente la maggioranza delle piazzole si trova in aree definite H-P3, dove è vietata la realizzazione di impianti all’aperto. Il pensiero corre all’alluvione nelle Marche. Nonostante queste limitazioni nel mese di agosto l’amministrazione di Bobbio ha chiesto il rinnovo della concessione e anche l’ampliamento dell’area camper, con la richiesta di ulteriori 17 particelle, sempre lungo il Trebbia». 

«L’amministrazione di Bobbio – proseguono le associazioni - ha un’idea singolare della sicurezza. In nome della sicurezza dei camperisti propone una passerella, in modo che camminando lungo la Statale 45 nel tratto verso Bobbio non vengano travolti dalle macchine. E rispetto al rischio alluvione invece come è garantita la sicurezza? Sanno i camperisti che la maggior parte delle piazzole, a ridosso del fiume, si trovano in fascia esondabile? Abbiamo quindi inoltrato ai responsabili Arpae una lettera di osservazioni in cui si evidenzia l’inammissibilità di rinnovare la vecchia concessione per i mappali in area H-P3. Analogamente, per la richiesta di nuove concessioni, dato che tutte le 17 particelle sono classificate H-P3, anche questo ampliamento risulta incompatibile con la direttiva alluvioni. La tragedia delle Marche ripete che non si può costruire lungo gli argini, che l’alveo va rispettato, che la prevenzione è l’unico strumento contro l’imprevedibilità degli eventi. Ora attendiamo una risposta da Arpae».

«Non è l’unica segnalazione – conclude la nota - L’ufficio urbanistica regionale e l’ufficio territorio pianificazione della provincia di Piacenza hanno ricevuto due segnalazioni relative al consumo di suolo: una del dicembre 2021 ed un’altra del maggio del 2022. Segnalazioni Pec. Riguardano atti del comune di Bobbio, le osservazioni documentano diverse e gravi forzature nei confronti della legge 24, nata appunto per fermare il consumo di suolo. Ai cittadini vien chiesto di partecipare attivamente. Di fronte a dubbi sulla regolarità e legittimità delle delibere le osservazioni dei cittadini pongono domande a chi deve esercitare il controllo. E quando riguardano la cosa pubblica e fanno domande documentate, dagli uffici pubblici è legittimo e civile aspettarsi risposte». 

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