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Polo di mantenimento pesante, nell’82 la visita di Pertini. Una 22enne: «Posso abbracciarlo e baciarlo?»

La storia del Polo di Mantenimento pesante nord di Piacenza fino ai giorni nostri

La prima parte

La visita all’esposizione museale allestita all’interno del “Polo”, inaugurata nel 2015, ci ha permesso di sintetizzare la storia della moderna azienda industriale militare cui sono conferiti l’aggiornamento, il controllo e la manutenzione di apparati, mezzi e sistemi d’arma, dai polo di mantenimento pesante nord-2contenuti tecnologici sempre più sofisticati. La sua costituzione risale al 1° luglio 1911, in Piacenza come Officina di Costruzioni di Artiglieria, ultimo degli undici stabilimenti di artiglieria risultanti da tutta una serie di nuovi insediamenti, di trasformazioni e dismissioni degli stabilimenti militari esistenti nei vari Stati preunitari italiani.

Tra il 1911 e il 1912, durante la guerra libica, l’Officina della Direzione Artiglieria con una maestranza di circa 400 operai, aumentò notevolmente la sua produzione; il Laboratorio Principale eseguì importanti allestimenti bellici e molteplici riparazioni di parti di ricambio per carreggio e mezzi per trasporto artiglieria. Vi era anche il Laboratorio Caricamento Proiettili, con 75 unità lavorative tra uomini e donne. Nei due anni successivi le maestranze salirono a 700 di cui 600 addetti al Laboratorio Principale e 100 al Laboratorio Caricamento Proiettili. L’Officina di Costruzioni di Artiglieria, con l’aggiunta di nuovi fabbricati, diventava via via uno Stabilimento con un ruolo di primo ordine negli anni della Grande Guerra. Nell’anno 1926 la struttura assunse la denominazione di “Arsenale Regio Esercito di Piacenza”. Le sue principali attività furono la costruzione di affusti e materiali di caricamento e dotazioni e ricambi per artiglierie.

Nel periodo dal 1936 al 1939, l’Arsenale fu ulteriormente ampliato con la costruzione di nuovi reparti tra i quali la sezione bocche da fuoco polo di mantenimento pesante nord-2e il reparto lavorazione, dislocati in quella che era la “Piazza d’armi” del Castello Farnesiano.  Nel corso della seconda Guerra Mondiale l’Arsenale subì ripetuti bombardamenti aerei ma nonostante i gravi danni, a pochi giorni dalla liberazione di Piacenza (28 Aprile 1945), lo Stabilimento riaprì i battenti consentendo alle circa 2300 maestranze, di riprendere il lavoro nonostante la precaria situazione dei fabbricati, dei macchinari e la mancanza di materiali. Le difficoltà furono superate con la ricostruzione e/o ristrutturazione dei fabbricati distrutti o danneggiati dai bombardamenti e con la rimessa in efficienza degli impianti ausiliari e dei macchinari recuperabili, integrati da nuove attrezzature e con parti di ricambio provenienti da altre sedi. Poiché la forza lavoro era ancora superiore a quell’occorrente all’attività istituzionale e al fine di poter utilizzare le maestranze esuberanti, il Ministero della Guerra concesse l’autorizzazione ad assumere lavori per conto di altri Enti e anche per ditte polo di mantenimento pesante nord-3private.

Il 2 giugno 1946: “Arsenale Regio Esercito Piacenza” mutava la denominazione originale in “Arsenale Esercito Piacenza”. Nel periodo 1952 – 1959 il personale civile, gradualmente sceso dalle oltre 2300 unità a poco più di 1600, terminò la ricostruzione e la riparazione di fabbricati distrutti o danneggiati dalla guerra. Nel successivo decennio con un organico di poco più di mille unità, rimise in efficienza macchinari, impianti e attrezzature, ricostituì le scorte di materiali e ricambi, e introdusse l’ammodernamento degli impianti e macchinari adeguandoli ai nuovi armamenti e alle nuove tecnologie. Il 23 settembre del 1982 acclamato dai piacentini che celebravano i 2.200 anni dalla nascita della città, venne a Piacenza il Presidente Sandro Pertini. Durante la visita all’Arsenale andò in scena un fuori programma, una 22enne di Carpaneto che lavorava nello stabilimento chiese al presidente di abbracciarlo e baciarlo e lui spontaneamente accettò l’insolita richiesta. Il 20 gennaio 1998 la struttura assume l’attuale nome di “ Polo di Mantenimento Pesante Nord”.

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