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«Porto fluviale e scalo ferroviario per nuovi insediamenti da quasi due milioni mq»

Nonostante il "freno" di Caorso la Giunta di Monticelli avanza il progetto per lo sviluppo dell'area tra San Nazzaro e Caorso, previsto dall'Accordo Territoriale attuativo Provinciale del 2012. Polo industriale dell’ampiezza di un milione e 889.753 metri quadri: 611.822 sul territorio di Caorso e 1.277.931 metri quadri su quello di Monticelli

«Sono sempre più necessarie aree per la logistica attrezzate e progettate in forma coordinata». Così, anche se nei giorni scorsi il Comune di Caorso aveva messo qualche freno all’attuazione dell’Accordo Territoriale attuativo del Polo Provinciale di Sviluppo "San Nazzaro - Caorso", la Giunta di Monticelli guidata dal sindaco Gimmi Distante avanza un progetto per la realizzazione di un polo per la logistica anche integrato con il sistema ferro trovandosi a ridosso di un nodo autostradale e ferroviario, dell’ampiezza di un milione e 889.753 metri quadri: 611.822 sul territorio di Caorso e 1.277.931 metri quadri su quello di Monticelli. La redazione del progetto era stata finanziata da INEA (Innovation And Networks Executive Agency) della Comunità europea e sul documento dovranno esprimersi entro due mesi la Provincia di Piacenza e l’Amministrazione di Caorso.

La Giunta caorsana con il primo cittadino Roberta Battaglia ad inizio ottobre aveva approvato un atto di indirizzo, esprimendo «parere non favorevole all’ipotesi di una revisione dell’Accordo Territoriale relativo al Polo Produttivo di Sviluppo Territoriale, qualora la stessa sia finalizzata alla realizzazione di nuovi insediamenti logistici nelle aree comprese all’interno del perimetro dell’Accordo Territoriale»; e sospendendo «ogni valutazione relativa all’ipotesi di una revisione dell’Accordo Territoriale, qualora la stessa sia finalizzata alla realizzazione di “Terminal Intermodale” all’interno del Polo di Sviluppo Territoriale, fino a quando non saranno chiarite, attraverso puntuali analisi viabilistiche ed ambientali estese all’intero territorio comunale, le ricadute e le criticità a livello locale e le eventuali misure compensative necessarie a mitigarle».

«Gli interventi contenuti nel Progetto Definitivo del Terminal Multimodale Internazionale Centropadano e del Porto fluviale commerciale – si legge nel documento - hanno l’obiettivo di creare un importante nodo di interscambio modale. Grazie al potenziamento del trasporto merci su ferro e lungo le vie d’acqua interne sarà possibile perseguire l’obiettivo della riduzione complessiva delle emissioni nel trasporto delle merci tra il Centro-Nord Italia e tutto il resto d’Europa, da una parte concorrendo allo sviluppo dei corridoi della rete TEN-Te dall’altra beneficiando della sua attrattività». Per quanto riguarda il Terminal ferroviario «sarà collocato in un’area strategica della rete infrastrutturale esistente: sulla linea ferroviaria Piacenza-Cremona ed a ridosso dell’Autostrada A21 (Torino -Brescia) nelle immediate vicinanze del Casello di Caorso. Il traffico previsto a partire dai dati di progettazione preliminare è di 20 treni settimana provenienti/diretti dal Brennero e Chiasso, e di 6 treni alla settimana da Modane e da località e/o porti nazionali». Previsto, come detto anche un porto fluviale che comprenderebbe «banchine per imbarcazioni turistiche e un terminal commerciale. Il porto ricade sulla sponda destra del fiume Po nei Comuni di Caorso e Monticelli d’Ongina. Il terminal fluviale sarà direttamente connesso con il terminal ferroviario di nuova realizzazione sempre nei pressi dei Comuni di Caorso e Monticelli d’Ongina e con la rete stradale (Autostrada A21 e SP10). Il Porto fluviale si inserisce nel Sistema Idroviario Padano Veneto. Si posiziona sulla riva destra del fiume Po nella tratta tra Piacenza e Cremona, poco più a monte della conca di navigazione di Isola Serafini, che recentemente ha reso navigabile il tratto del Grande Fiume».

«La realizzazione del Terminal Ferroviario Multimodale e del Porto Fluviale Commerciale – si legge sempre ne progetto - ha come macro obiettivo la creazione di un importante nodo di scambio intermodale delle merci e la riduzione complessiva delle emissioni collegate al trasporto merci su strada, tramite il trasferimento su ferro e acqua di alcune tratte di trasporto .La posizione nei pressi dello svincolo autostradale e la possibilità di realizzare sia un terminal ferroviario con stazione “in linea” sia un porto fluviale, lungo una delle poche vie navigabili d’Italia, sono aspetti fondamentali per l’ottimizzazione della catena distributiva multimodale delle merci».

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