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Mercoledì, 6 Dicembre 2023
Carcere

«Presto un corso di prevenzione per i suicidi nelle carceri emiliane»

La risposta all'interrogazione di Silvia Zamboni (Europa Verde) sull'emergenza di un fenomeno che interessa soprattutto anche l'istituto di detenzione piacentino

Il Gruppo Europa Verde ha presentato all'Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna un’interrogazione urgente per chiedere alla Giunta quali azioni intenda intraprendere, in collaborazione con il Provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria e sentito il Garante regionale dei detenuti, per promuovere la prevenzione dei suicidi nelle carceri dell’Emilia-Romagna, in particolare negli istituti di Bologna, Piacenza e Ravenna che hanno un elevato numero di detenuti a rischio suicidario.

L’interrogazione è nata a seguito del decesso nel carcere di Piacenza di un detenuto di 32 anni di origine marocchina. Secondo i primi rilievi delle autorità sanitarie la morte sarebbe stata causata infatti da auto-inalazione di gas da una bomboletta. Il detenuto era stato valutato dal personale sanitario come a medio rischio suicidario. Si tratta del quarto decesso in un anno nel carcere di Piacenza. Un trend preoccupante in linea purtroppo con la situazione nazionale. 

Il 2022 è stato un anno record in Italia per quanto riguarda i suicidi in carcere: dal primo gennaio al 31 dicembre sono state 84 le persone detenute (6 delle quali nelle strutture penitenziarie dell’Emilia-Romagna) che si sono tolte la vita dietro le sbarre, con una media di un suicidio ogni 5 giorni. 
I suicidi dei detenuti avvengono per lo più nel periodo immediatamente successivo all’ingresso in carcere (62%), segno evidente della difficoltà di vivere in ambienti piccoli, sovraffollati, senza servizi igienici, insieme a sconosciuti, e nei mesi che precedono l’uscita dal carcere, come manifestazione, in questo caso, del disagio di fronte al non sapere cosa fare e dove andare, una volta fuori.

«Anche in Emilia-Romagna abbiamo il problema del sovraffollamento delle carceri, che peggiora le condizioni di vita dei detenuti e di lavoro del personale, come ha denunciato proprio ieri la Cisl rispetto al carcere della Dozza, dove i detenuti sono 784 a fronte di una capienza massima di circa 500 posti. Mentre in Italia abbiamo 47 mila posti disponibili per 57 mila detenuti. Per questo il Ministro della Giustizia Nordio farebbe meglio a occuparsi di questo problema invece di perdersi in questioni come la limitazione alle intercettazioni telefoniche di cui sta discutendo in questi giorni, sollevando critiche dentro e fuori la magistratura» ha sottolineato la capogruppo di Europa Verde e vicepresidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna Silvia Zamboni. «Venendo alla situazione dell’Emilia-Romagna, spicca il numero di detenuti a rischio suicidario rilevati negli istituti di Bologna (446 su 763 presenze), Piacenza (382 su 382 presenze) e Ravenna (72 su 79 presenze)». 

Nel 2018 la Regione Emilia-Romagna ha approvato le Linee-guida del Piano regionale di prevenzione delle condotte suicidarie nel sistema penitenziario per adulti, mentre lo scorso 21 novembre la Giunta ha deliberato l’istituzione della Cabina di Regia regionale per l'integrazione dei servizi socio-sanitari e di inclusione socio-lavorativa delle persone detenute, in attuazione dell'accordo del 28 aprile 2022 tra il Ministero della Giustizia, la Conferenza della Regioni e Province autonome e Cassa delle Ammende. 

«Con l’interrogazione urgente presentata oggi - ha dichiarato in Aula la consigliera Zamboni - Europa Verde ha inteso fare il punto sulle azioni che la Giunta intende mettere in campo, in collaborazione con il Provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria e sentito il Garante regionale dei detenuti, per promuovere la prevenzione dei suicidi nelle carceri».

«La risposta dell’assessore Igor Taruffi mi ha soddisfatta perché ha confermato l’impegno della Giunta su questo fronte. In particolare ho apprezzato l’annuncio che partirà un corso di formazione sulla prevenzione dei suicidi in carcere, organizzato in collaborazione tra Area Salute nelle carceri della Regione Emilia-Romagna e Amministrazione penitenziaria, tenuto da esperti in materia sia dell’area sanitaria sia dell’area dell’Amministrazione penitenziaria, al quale partecipano tutti coloro che sono in contatto con le persone detenute: sanitari, operatori ambito amministrazione penitenziaria (compresi gli agenti), volontari, Garanti dei detenuti. Bisogna assolutamente contrastare i suicidi in carcere creando situazioni di autentico recupero dei detenuti alla vita dopo la detenzione»

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