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Primo maggio, Arfani: «I lavoratori non meritano prese in giro»

«Un primo maggio duro. Tanti lavoratori, autonomi, dipendenti, professionisti, mi stanno scrivendo, mettendomi a conoscenza della loro condizione, dei loro sforzi, delle loro paure. E le loro istanze diventano quelle di tutti: lo ripeto, l'esercizio commerciale, qualunque esso sia, è stato chiuso anche per la nostra salute quindi, ora, la sua difficoltà è anche la nostra». Il sindaco di Carpaneto Andrea Arfani lo dice chiaramente: «Queste realtà non meritano prese in giro». «Il sistema è con loro» aggiunge, «e a tutti i suoi livelli deve dare quello che spetta a queste persone, in particolare quel livello che sembra annaspare, che sta rispondendo in ritardo».

Il primo cittadino invita quindi a «non lasciare in balia chi ha versato "lacrime e sangue" per l'emergenza» e rivolge «un pensiero a chi sta soffrendo per il lavoro», ricordando che «questa guerra vede tra le sue vittime anche le famiglie che hanno visto crollare il proprio lavoro, se non addirittura perderlo. Le attività ferme significano persone senza retribuzione, senza mezzi». Conclude Arfani: «Credo che il loro coraggio sia esemplare. Resistere, combattere su due fronti - la salute e l'economia domestica, e non solo - è stata ed è la dimostrazione più grande della dignità. La forza di quelle famiglie è stata l'arma in più. Ora quelle famiglie hanno bisogno di vedere restituito quanto hanno dato. Ormai innumerevoli volte abbiamo detto che questa gara la si affronta insieme: loro hanno corso anche per noi, ora sta a noi prendere in mano il testimone e continuare la staffetta».

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