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Spunti e dibattito sull'ex galoppatoio: «Una piazza per incontrarsi, piante diversificate per la didattica, solo verde»

Legambiente chiede di spostare la decisione sull’accordo operativo per l’area di Borgotrebbia all’interno del Pug, l’assessore Opizzi: «Una procedura avviata è giusto che si concluda con l’approvazione o la bocciatura»

Una piazzetta per dare un luogo di aggregazione ai residenti, una piantumazione “diversificata” per un percorso didattico al servizio degli studenti delle scuole o un’area da lasciare solo ed esclusivamente al verde. Sono alcuni degli spunti e delle richieste emerse nel corso dell’incontro pubblico dedicato alla proposta privata residenziale per il comparto dell’ex galoppatoio cittadino di Borgotrebbia (nella foto sotto un'immagine di sintesi del progetto). Un’assemblea presieduta dall’assessore all’urbanistica Erika Opizzi, affiancata dall’architetto del Comune Enrico Rossi, a cui hanno preso parte alcuni rappresentanti della sezione locale di Legambiente e una decina tra abitanti e non del quartiere, intervenuti per commentare l'accordo operativo presentato dall’ingegnere Sergio Raimondi. Una proposta valutata tecnicamente ammissibile – al pari di quella relativa agli ex orti di via Campesio – sulla base del criterio di rigenerazione urbana (in riferimento alle Legge regionale 24) adottato dalla Giunta e pubblicato in trasparenza e sul bollettino regionale – ha ricordato Opizzi – sottolineando che, appena disponibile, sarà integrato con la Valutazione della sostenibilità ambientale e territoriale (Valsat) per eventuali osservazioni aggiuntive. 

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Contrari all’ipotesi di costruzione nel perimetro privato e «preoccupati soprattutto per le opere di compensazione» previste al Campone e zone limitrofe, i referenti dell’associazione ambientalista, al motto di «meno vialetti e più alberi». «A prescindere dalla qualità della progettazione crediamo vi sia un grande bisogno di aree verdi a Piacenza per contrastare l’inquinamento e c’è molta differenza tra un bosco o una zona con più punti impermeabilizzati – ha sottolineato Giuseppe Castelnuovo di Legambiente. «La proposta contiene la costruzione di otto edifici più un palazzetto di due piani per sostituire una struttura già esistente, ma di dimensioni più ridotte e andrebbe valutata anche in funzione del fabbisogno di nuovi alloggi: rischiamo una fuga nelle frazioni e un impoverimento del centro storico della città, a danno anche dei negozi e dei servizi lì presenti. Sarebbe molto importante sfruttare questa occasione per avere una maggiore partecipazione dei cittadini sul futuro dell’ex galoppatoio, ultima zona verde di Borgotrebbia e per far sì che questa area di compensazione sia davvero tale». In ultimo la richiesta di rinviare la decisione al Piano urbanistico generale, così da non essere vista «solo come una “ricucitura urbana”, ma all’interno di un discorso complessivo sulla città». Istanza ribadita anche da Marco Natali (Legambiente): «La volontà di salvaguardare le aree verdi del territorio e i cittadini deve essere espressa in modo forte e chiaro dall’amministrazione».

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L’esigenza di avere a disposizione una piazzetta come punto d’incontro per gli abitanti di Borgotrebbia – emersa in passato dalle riunioni del comitato di quartiere - è stata rilanciata da un residente, oltre che ricordata dalla stessa Opizzi: «Per quanto riguarda le compensazioni era stata fatta un’assemblea in questo stesso salone, in cui era stato chiesto dai presenti di avere più parcheggi a disposizione - in questo progetto declinati nell’ampliamento di quello già esistente - e di attrezzare il Campone perché gli abitanti non avevano un spazio di aggregazione fruibile. Per quanto riguarda il rinvio al Pug - ha aggiunto l’assessore - dal mio punto di vista è meglio che l’amministrazione si pronunci visto che è stata avviata una procedura ed è giusto quindi che si concluda con l’approvazione o la bocciatura». L’architetto Rossi ha ribadito anche l’ampia partecipazione degli enti territoriali, assicurata dalla valutazione del Comitato urbanistico di area vasta, partecipato anche dalla Regione.

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«Nel progetto ho notato una fila di cipressi vicino alla ciclabile – ha osservato una cittadina – sarebbe bello piantumare l’area vicino alle scuole con differenti varietà di alberi, così che abbiano un valore didattico anche per gli studenti, che hanno bisogno di un ambiente “buono” in cui formarsi. Ritengo interessante anche l’opportunità di far sostare l’autobus in una zona più sicura, mentre la palazzina e le nuove case mi sembrano superflue, anche perché comportano cementificazione». «Perché si parla di altri posteggi quando ne abbiamo già da vendere?» ha domandato una residente di Borgotrebbia. «In via Ricchetti è pieno di posti auto inutilizzati, le persone possono anche fare due passi e utilizzare quelli che ci sono evitando così altro cemento». Alla domanda ha risposto Raimondi (nella foto sopra), sottolineando come siano stati inseriti nel progetto la quota minima richiesta e il collegamento tra via Dal Verme e via Trebbia anche per favorire l’uso degli spazi già esistenti. La possibilità di realizzare un bosco ha introdotto anche il tema della sicurezza: «Lo spazio che abbiamo pensato comprende vialetti, piante, punti di illuminazione e accorgimenti che permettano di avere un maggior controllo dell’area, soprattutto nelle serate invernali o negli orari notturni» ha evidenziato l’ingegnere, aggiungendo la massima disponibilità ad attrezzare in modo diverso l’area pubblica.

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