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Recinzioni dei giardini divelte all’Infrangibile e alla Farnesiana, «Atto di inciviltà sanzionabile»

In corso gli accertamenti della Polizia Locale sul danneggiamento alle recinzioni dei giardini “Vigili del Fuoco” e dei giardini antistanti la scuola Caduti sul Lavoro. Gli assessori Zandonella e Mancioppi:«Chi danneggia reti e cancellate di parchi e spazi pubblici arreca danno anche a sé stesso»

Sono in corso gli accertamenti della Polizia Locale su quanto accaduto alla recinzione dei giardini cittadini “Vigili del Fuoco” di via Serravalle Libarna, appena collocata e in parte divelta, probabilmente per poter accedere all’area verde a dispetto dell’orario di chiusura. La stessa situazione è stata riscontrata, nei giorni scorsi, anche nei giardini antistanti la scuola Caduti sul Lavoro, lungo il lato protetto dalla siepe della pista ciclabile in via Falconi. «Chi danneggia reti e cancellate di parchi e spazi pubblici – sottolineano gli assessori alla Sicurezza Luca Zandonella e all’Ambiente Paolo Mancioppi – arreca danno anche a sé stesso, dal momento che i fondi comunali per la riparazione costituiscono risorse economiche della comunità, derivanti dalle tasse che tutti paghiamo. Gli agenti stanno effettuando le verifiche del caso, ma è importante sottolineare che un atto vandalico di questo genere può essere sanzionato non solo sotto il profilo amministrativo, ma anche penalmente».

A questo proposito, la Polizia Locale ricorda che il danneggiamento di cose pubbliche o esposte alla pubblica fede rientra nelle fattispecie previste e punite, dall’articolo 635 del Codice Penale, con reclusione da sei mesi a tre anni che non può, per legge, essere condizionalmente sospesa se non siano state eliminate le conseguenze dannose o pericolose del reato, o non si sia espletato, in alternativa e come indicato dal Giudice, lavoro di pubblica utilità non retribuito. In merito alle sanzioni amministrative, il Regolamento di Polizia Urbana stabilisce che è vietato diminuire la funzionalità o arrecare danno alle aree comuni, così come a qualsiasi luogo destinato alla fruizione della comunità, sanzionando tali comportamenti con il pagamento di una somma sino a 500 euro. «Ogni gesto di inciviltà che colpisca arredi, spazi condivisi e strutture della collettività – chiosano gli assessori – non si può liquidare come una bravata, ma denota una mancanza di rispetto verso tutti i cittadini, con conseguenze negative sia in termini di costo sociale, sia perché apre la strada a quei fenomeni di degrado che l’Amministrazione si impegna a prevenire e contrastare». 

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