Redditi da 213mila a 6mila euro: i conti in tasca a Giunta e Consiglio (con tanti assenti)
Pubblicazione dei compensi relativi ad altre cariche, a quasi un anno dalle elezioni mancano all’appello tre assessori e quasi la metà dei consiglieri comunali di Piacenza: 15 su 32
Da 213mila a 6mila euro. È il range che definisce la dichiarazione dei redditi 2022, più e meno cospicua - tra quelle al momento disponibili – di chi attualmente siede a Palazzo Mercanti. Qualche conto in tasca a Giunta e Consiglio comunale, con numerose assenze: a quasi un anno dall’elezione, in tal senso mancano difatti all’appello 3 assessori e 15 (su 32 totali), componenti del parlarmentino di Piacenza. Cifre e lacune che è possibile consultare su Amministrazione Trasparente, portale dell’ente che raccoglie e mette a disposizione dei cittadini, dati e documenti relativi ai rappresentanti politici del comune, inclusi i compensi relativi ad altre cariche o a qualsiasi titolo corrisposti. Una prassi regolata dalla legge, che, nel caso specifico, «prevede la pubblicazione entro tre mesi dalla elezione, dalla nomina o dal conferimento dell'incarico», oltre che nei tre anni successivi dalla cessazione.
LA GIUNTA - Tra i dieci profili della Giunta, le dichiarazioni dei redditi sono assenti per Simone Fornasari (assessore al commercio), Matteo Bongiorni (assessore alla manutenzione) e Christian Fiazza (assessore alla cultura).
A guidare la classifica delle dichiarazioni dei redditi 2022, il vicesindaco, Marco Perini (180mila euro), con alle spalle il sindaco Katia Tarasconi (72.967 euro). Seguono Adriana Fantini (62mila euro), Nicoletta Corvi (58mila euro) e Mario Dadati (29mila euro). A chiudere Francesco Brianzi (12.817 euro) e Serena Groppelli (11.136 euro).
IL CONSIGLIO COMUNALE – Le dichiarazioni dei redditi 2022 sono visibili per 17 dei 32 componenti del consiglio. In testa Boris Infantino di Pc Coraggiosa (213mila euro), poi Giuseppe Gregori di Civica Tarasconi (162mila euro) e Luca Zandonella, Lega (114mila euro), che in quest’ultimo caso comprende anche quanto raccolto dalla carica di assessore, al pari dell’ex prima cittadina Patrizia Barbieri, ora consigliera della civica di centrodestra (70mila euro).
Nell’elenco anche Barbara Mazza e Massimo Trespidi di Civica Barbieri-Liberi (rispettivamente 54mila e 48mila), Luigi Rabuffi di Alternativa per Piacenza (43mila e 642 euro), Sibilla Brusamonti di Civica Tarasconi (37mila euro), Claudia Gnocchi di Civica Tarasconi (25mila euro).
Si continua con Matteo Anelli di Pc Coraggiosa (20.670 euro), Luca Dallanegra di Civica Tarasconi (20mila 411 euro), Nicola Domeneghetti di Fratelli d’Italia (18mila euro), Gloria Zanardi di Fratelli d’Italia (15mila e 549 euro) e Angela Fugazza di Civica Tarasconi (11mila euro). Chiudono Andrea Fossati del Partito Democratico (10mila euro), Sergio Ferri del Partito Democratico (7997 euro) e Francesco Casati di Civica Tarasconi (6630 euro).
Una lista di poco più lunga di quella di consigliere e consiglieri per i quali non è stata pubblicata la dichiarazione dei redditi: Elisabetta Menzani, Filiberto Putzu, Sara Soresi, Federica Sgorbati, Salvatore Scafuto, Stefano Perrucci, Jonathan Papamarenghi, Caterina Pagani, Stefano Cugini, Gianluca Ceccarelli, Tiziana Albasi e Paola De Micheli. Per De Micheli, essendo parlamentare, sono comunque note le cifre: nella dichiarazione 2022, relativa al 2021, aveva indicato 93mila euro. Addirittura manca all'appello quella della presidente del Consiglio comunale, Paola Gazzolo. Tra loro anche le studentesse universitarie (al primo anno) Costanza De Poli e Margherita Lecce, che hanno conseguito la maturità poco dopo il ballottaggio dello scorso anno.
Alcune di questi consiglieri sostengono di aver già consegnato la propria dichiarazione dei redditi al Comune, tuttavia non risulterebbero pubblicati nella sezione ad hoc del sito dedicata. Ad esempio Sara Soresi (Fratelli d'Italia, dichiarazione dei redditi da 23mila e 800 euro) fa notare alla nostra redazione come la sua documentazione sia online dal 3 gennaio 2023, ma in un'altra sezione del sito comunale, difficilmente individuabile dai cittadini.