Riattivato lo sportello di supporto psicologico Acli

A due anni dall’inizio della pandemia, si registra sempre di più, un aumento di problemi psicologici nella popolazione. Con il termine Covid distress si indica un malessere psicologico importante che ha ricadute significative sulla qualità di vita delle persone, sulle relazioni e sulla salute. Gli studi rilevano che un quarto della popolazione soffre di Covid distress ed in assenza di risposte, la situazione è destinata ad aggravarsi. La pandemia ha triplicato il disagio psicologico nella popolazione, soprattutto tra i più giovani, producendo nella popolazione una condizione caratterizzata da una sintomatologia che può comprendere stati elevati d’ansia, umore oscillante tendente al depresso, irritabilità, tensione, apatia, disturbi del sonno, malesseri fisici.

Tale situazione è testimoniata dall’aumento delle richieste (il 39% in più) di aiuto psicologico che tuttavia taglia fuori una fetta importante della popolazione. Secondo il CNOP (Consiglio Nazionale Ordine Psicologi) una persona su tre ha dovuto rinunciare, nonostante il bisogno d’aiuto, per motivi economici.

Un altro tema di grande attualità e interesse, dato l’ampio numero di contagi avvenuti nelle varie ondate, è il “Long Covid”: con questo termine si intende una sindrome post-virale che può debilitare una persona sotto molti aspetti anche per parecchie settimane dopo la negativizzazione, e cioè dopo la guarigione e la conseguente eliminazione del virus dall’organismo. La durata della persistenza dei sintomi non sembra essere collegata all’intensità degli stessi durante la malattia: può succedere, infatti, che anche le persone che hanno avuto una forma lieve di Covid-19 sviluppino problemi a lungo termine.

I sintomi segnalati in generale sono dolori muscolari e affaticamento, rallentamento fisico e mentale, ansia, depressione e disturbi della memoria e somigliano a quelli legati a grave stress cronico e dovuti allo stato infiammatorio che lo stress accentuato e prolungato causa nell’organismo. È probabile quindi che in generale sia in gran parte correlato allo stress fisico e psicologico causato dal Covid. La dimensione psicologica, sia emotiva che cognitiva, come evidenziano tutti gli studi è molto rilevante.

Il danno psicologico della pandemia ha raggiunto proporzioni tali da richiedere una nuova cultura della promozione del benessere psicologico di cui le Acli sono fortemente promotrici. Il Governo ha recentemente varato nuovi provvedimenti per far fronte alla "psico pandemia", tuttavia ad oggi non ancora attivi. Lo scorso anno, per il secondo anno consecutivo, le Acli hanno cercato di fornire una risposta a questo bisogno emergente, attivando, grazie ai fondi del 5xmille, uno sportello d’ascolto psicologico gratuito. Lo sportello attivo da febbraio 2021 ad aprile 2021 ha accolto numerose richieste. Al termine del progetto, da maggio 2021 a marzo 2022 sono continuate ad arrivare richieste d’aiuto e di supporto psicologico gratuito (circa 80).

Per questi motivi le Acli hanno deciso di riattivare lo sportello di supporto psicologico, gestito da due esperte psicologhe psicoterapeute, fornendo un servizio al momento molto sentito nella popolazione. L’obiettivo del progetto è fornire consultazioni esperte attraverso un ascolto empatico della sofferenza emotiva e della sintomatologia psicofisiologica connessa all’emergenza, favorendo così l’attivazione di un processo di elaborazione dell’evento traumatico. Tutto ciò consente, a chi chiede aiuto, l’acquisizione di competenze emotive e cognitive utili per affrontare la difficile situazione attuale. Lo sportello di supporto psicologico prevede: una prima consulenza gratuita telefonica per tutte le persone che la richiedono; un breve percorso di supporto psicologico online o in presenza, in base alle esigenze e all’andamento dell’epidemia. Lo sportello sarà attivo da aprile 2022 a giugno 2022. Per informazioni è possibile telefonare al n° 3534406190