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Mercoledì, 6 Dicembre 2023
All’oratorio del Camposanto vecchio

«Ribelliamoci alla guerra», a Borgotrebbia tre giorni di “presidio” no stop

Dal 2 al 4 settembre l’incontro interconfessionale organizzato da Resistenza radicale e Comitato di liberazione: «Uniti per far capire che si può fare qualcosa di alternativo alla divisione costante e continua»

«Ribelliamoci alla guerra», a Borgotrebbia “presidio” notte e giorno contro «divisione e paura». Un’iniziativa in scena da venerdì 2 a domenica 4 settembre all’Oratorio del Camposanto vecchio del parco fluviale del Trebbia, teatro di una “occupazione” pacifica no stop, aperta notte e giorno a persone di ogni credo.

Un lungo incontro interconfessionale ospitato da «un luogo altamente simbolico, monumento civile e di fede in memoria delle vittime della peste del 1630, che a Piacenza fece 30.000 morti» - motiva don Pietro Cesena, parroco di Borgotrebbia, nel testo affisso a fianco del volantino dell’evento- «allora la gente si unì per riprendere a vivere ed ebbe la forza di lasciare un segno di fede e speranza, per le generazioni a venire».

Ad organizzare la tre giorni di meditazione, arte, riflessione, dialogo e preghiera, Resistenza radicale -Azione Nonviolenta e Cln (Comitato liberazione nazionale). «Con questo evento – ospiti di don Pietro Cesena, che ringraziamo - vogliamo dare un segnale al sistema che vuole dividerci con la paura e allora noi ci uniamo» spiega Lidio Maresca di Resistenza radicale. «Ci uniamo agli atei - quale io sono ad esempio - ai credenti cristiani, ai buddisti, agli ebrei, ai musulmani. Uniti proprio per far capire che effettivamente si può fare qualcosa di alternativo alla divisione costante e continua, che onestamente non può essere il modo di risolvere i problemi che in questo momento così buio della Storia stanno verificandosi».

Una risposta «all’autorevole appello» lanciato da Papa Francesco, da cui prende ispirazione il titolo del ritrovo. «Per risolvere bisogna essere uniti, bisogna superare le contraddizioni che sono poi dissidi - aggiunge Maresca - i dissidi vengono poi ad essere conflitti e dopo i conflitti c’è il conflitto armato. È tutto strettamente collegato. Noi siamo per la smilitarizzazione globale, siamo per la pace vera, pragmatica, quella che appunto si ha quando si rinuncia alle armi».

Il programma prevede  - oltre alla condivisione dei compiti per la cura del luogo – assemblee, lettura di pagine sulla non violenza e il rapporto con la natura, musica, arte e nella notte la custodia silenziosa della chiesa, che resterà aperta, oltre alla redazione comune di una lettera che al termine dell’iniziativa sarà inviata alle autorità.

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