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Rottofreno, il Consiglio comunale approva la riduzione della Tari

Approvazione regolamento, tariffe e sconti della Tari 2021 nel Comune di Rottofreno

Tari ridotta a Rottofreno nel 2021 per bar, ristoranti ed altre attività commerciali oltre che per famiglie in difficoltà. I provvedimenti sono stati votati all’unanimità durante l’ultimo Consiglio comunale dopo l’esposizione da parte dell’assessore al bilancio Gianmaria Pozzoli del nuovo regolamento riguardante la Tassa sui Rifiuti e del Piano Economico Finanziario di 1,695 milioni di euro deciso in Consiglio D’ambito di Atersir il 7 giugno scorso. «Con il nuovo metodo tariffario adottato da Arera, in realtà, il costo del servizio vedrebbe un aumento del 2,8% – viene spiegato dal Sindaco Raffaele Veneziani nonché coordinatore locale di Atersir per la Provincia di Piacenza – ma grazie all’accordo raggiunto tra Iren e Atersir e approvato dai sindaci, il maggior costo verrà recuperato dal gestore nei cinque anni successivi quando gli effetti del nuovo bando di gara comporteranno una riduzione più significativa dei costi con un impatto positivo per le utenze. I maggiori costi del piano rifiuti 2020 quantificati in 41 mila euro, sono stati invece assorbiti dalla fiscalità comunale evitando quindi un aggravio sulle bollette degli anni futuri. In questo modo cerchiamo di consegnare alla prossima amministrazione un Comune senza debiti e perfino con dei costi già anticipati, quindi con una situazione contabile estremamente positiva».

Le novità più significative introdotte nel regolamento Tari derivano dall’adeguamento al D.lg. 116/2020 che, recependo a sua volta una Direttiva Europea, ha modificato la classificazione dei rifiuti che ora saranno solo urbani, speciali, pericolosi e non pericolosi, eliminando la possibilità di assimilazione dei Comuni, sottraendo alla base imponibile del prelievo sui rifiuti parti rilevanti di superfici legate ad attività agricole, industriali e artigianali e prevedendo la possibilità di uscita dal servizio pubblico di gestione dei rifiuti da parte delle utenze non domestiche che dimostrino di aver avviato a recupero i rifiuti prodotti mediante l’intervento di soggetti privati autorizzati. «Modifiche, queste ultime – sottolinea Veneziani – che non tengono contro del piano tariffario introdotto da Arera e che rischia di creare grandi incertezze oltre che aggravio di costi per le altre utenze rimaste nel settore pubblico. Le attività che decideranno di uscire dal servizio pubblico continueranno a pagare la quota fissa della TARI che va a coprire quelle spese della collettività quali per esempio la pulizia stradale, ma non possiamo prevedere l’impatto negativo sul contribuente in caso di una consistente uscita di molte aziende dal servizio Iren», conclude Veneziani. «Il costo del piano Tari 2021 rimarrà pressoché invariato rispetto a quello delle precedenti annualità, così come invariate sono le percentuali di quote fisse e quote variabili e i criteri di ripartizione dei costi tra utenze domestiche e utenze non domestiche – spiega Gianmaria Pozzoli. «Gli effetti della lotta all’evasione della TARI e l’incentivazione messa in atto nel 2020 per le utenze non domestiche per regolarizzarsi, ha comportato maggiori introiti e quindi una riduzione generalizzata delle bollette per gli utenti, con sgravi dell’ordine dei 20 euro per una famiglia standard e lievi decrementi per la maggioranza delle utenze non domestiche» – sottolinea Pozzoli. Tornando alle agevolazioni, sono confermati a bilancio gli sconti agli utenti che conferiscono i rifiuti all’Isola Ecologica della Cattagnia, una riduzione del 20% della parte variabile per chi effettua il compostaggio domestico, l’esenzione della TARI per le 55 famiglie che si trovano nelle condizioni di disagio economico con indicatore ISEE fino a 8.265 euro e la riduzione massima del 20% della parte variabile della tariffa alle utenze non domestiche che, in via continuativa, devolvono prodotti alimentari od altre merci derivanti dalla propria attività ad associazioni assistenziali o di volontariato, ai fini della ridistribuzione a soggetti bisognosi. «Entro il mese di luglio sarà inoltre disponibile un bando per il rimborso della prima rata per tutte le famiglie con ISEE inferiore a 35 mila euro che abbiano subito una comprovata riduzione dell’intensità lavorativa causa Covid-19, quindi un importante sostegno per chi nel periodo della pandemia è entrato in cassa integrazione, in disoccupazione o quelle partite IVA soggette a misure restrittive imposte da DPCM» – spiega Graziella Gandolfini, assessore al sociale. «Grazie all’intervento del governo Draghi sono stati devoluti al Comune di Rottofreno 99 mila euro per l’abbattimento della TARI alle utenze non domestiche, che sommate ai 50 mila euro già presenti nel bilancio di previsione permetteranno di esentare la tassa sui rifiuti delle attività legate al mondo fieristico e ai locali di pubblico spettacolo, quali discoteche, cinema e sale gioco, oltrechè abbattere la prima rata delle attività legate al mondo della ristorazione e del turismo quindi pubblici esercizi quali ristoranti, bar, aziende HO.RE.CA, agenzie di viaggio, agriturismi e bed&breakfast. Un abbattimento del 25% della prima rata è riservato a parrucchieri, estetisti e tatuatori, agli esercizi di vicinato che hanno subito chiusure o limitazioni di servizio, mentre per le medie strutture di vendita e per gli artigiani alimentari lo sconto previsto è del 15%. Infine è prevista uno sconto del 25% della TARI a tutte le imprese che causa Covid-19 hanno avuto difficoltà di cassa e hanno attivato nei primi 6 mesi del 2021 un prestito assistito da Garanzia Italia» – conclude Pozzoli. «E’ stato compiuto un grande sforzo da parte del servizio SUAP e dell’ufficio tributi per aiutare l’amministrazione a ripercorrere tutti i provvedimenti restrittivi imposti dal governo alle attività commerciali durante la pandemia per definire scontistiche equilibrate in base al periodo effettivo di chiusura che costituiscono un importante aiuto a tutto il tessuto commerciale del territorio insieme all’iniziativa della Family Card che ha permesso ai negozianti di incassare direttamente i fondi derivanti dall’emergenza Covid» – spiega Stefano Giorgi, assessore al commercio.

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