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Sala gremita e grande attenzione a Biffi Arte per il libro-diario 2019 di Carmelo Sciascia

Centoventotto pagine che Carmelo, “Piacentino di Sicilia”, filosofo, artista e opinionista, ha pubblicato lo scorso anno sulla nostra  testata e su Libertà.

Trentasei analisi su fatti di cronaca e cultura, su eventi di oggi o del passato che spesso si riflettono sul presente: questo il libro “Note di Diario” di Carmelo Sciascia, presentato a Biffi Arte dall’autore in dialogo con Gaetano Rizzuto e Roberto Laurenzano. Centoventotto pagine che Carmelo, “Piacentino di Sicilia”, filosofo (è laureato in filosofia), artista (è un bravo pittore) e opinionista, ha pubblicato lo scorso anno sulla nostra  testata e su Libertà.

Dopo i saluti di rito alla platea che gremisce la sala, la voce di Tiziana Mezzadri trasmette lo stile provocatorio ma realista, ironico ma sentimentale, scettico ma concreto dell’autore, leggendo con intonazione appropriata l’articolo “Joker, ovvero una risata vi seppellirà”... una risata come strumento ironico capace di mettere in crisi il sistema politico.  

C’è sempre nei libri di Sciascia, evidenzia poi Gaetano Rizzuto, il tema del viaggio. Non solo in Italia, da Siracusa a Cesenatico, da Roma a Piacenza, da Siena a Bobbio, ma anche a san Pietroburgo. Carmelo va in giro e pensa a Piacenza. Dai suoi viaggi trae spunti e proposte per la città che indica troppo conformista, troppo conservatrice. Per Sciascia a Piacenza l’innovazione è vista male. Ciò che è nuovo viene respinto. Piacenza, accusa Sciascia, si innamora di certi autori, di certi personaggi, mentre altri che valgono vengono trascurati e trattati da giullari. E’ il suo contributo alla città, un contributo critico, su come va la politica e la vita culturale.

C’è tanto bisogno di riflettere, ci dice. Perché siamo condizionati dalla Tv, perché si legge poco, pochi libri, pochi giornali. Il libro – continua Rizzuto - ci offre analisi politiche, sociali o di costume, espresse con il linguaggio profondo del filosofo, pieno di citazioni e ricco di cultura. Molti saggi sono dedicati all’imbarbarimento nazionale del costume politico, al razzismo crescente, alle intolleranze grandi e piccole, al populismo. Tutte queste cose e tante altre ancora troviamo in questo libro. C’è tutto il pensiero di Carmelo Sciascia. Ci sono le meditazioni, ma anche il senso della bellezza, il rapporto tra etica ed estetica, c’è la forte richiesta di una società armoniosa.

«Sciascia – rileva Roberto Laurenzano, che ha firmato la prefazione del libro - richiama nei suoi “articoli” quanto l’uomo contemporaneo si illuda di conoscere  e di sapere, informandosi attraverso internet e mezzi similari. Così facendo, l’uomo sta abdicando alla propria capacità riflessiva, affidandosi tout court ad analisi e a interpretazioni sui fatti, affidandosi non a proprie opinioni e approfondimenti di studio e di lettura su cui abbia direttamente riflettuto, ma a quanto “fornito” telematicamente da altri con interpretazioni peraltro spesso non solo arbitrarie, ma addirittura “errate”, insomma “false”.  Leggendo le acute riflessioni di Sciascia, non condizionate da quanto ci offrono i servizi telematici, si capisce l’assurdità dell’affermazione “un’opinione è uguale all’altra”, vale a dire che un’opinione ha il medesimo peso di un’altra! Cosa assolutamente falsa. Vi può essere (e lo è) un’uguaglianza di “peso” nel “voto” che si esprime, nel senso che un voto, pur differente da quello espresso da un altro cittadino, ha il medesimo “peso e valore” di quello espresso per l’appunto dall’ “altro” cittadino. Ma ciò – conclude Laurenzano - non vale assolutamente per le opinioni; la solidità vera della cultura scientifica occidentale è stata fondamento per la democrazia dell’Occidente, sul piano costituzionale e giuridico, dove ogni “voto” è uguale all’altro, sì, ma non ogni opinione è uguale all’altra! Le analisi di Sciascia sono un antidoto a questo pericolo perché stimolano la capacità di riflessione di cui l’uomo è dotato».

Nel suo intervento conclusivo Carmelo Sciascia ha richiamato i contenuti di alcuni articoli del libro, in particolare su “Un incontro a Cesenatico, un suggerimento per Piacenza” nel quale lancia l’idea di un museo all’aperto sul Po, con tutte le imbarcazioni che un tempo solcavano le acque del grande Fiume. 

A seguire un nutrito florilegio di opinioni con interventi del consigliere regionale Fabio Callori, di Claudio Arzani, Vittorio Melandri, Alberto Esse e altri.

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