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Salvo ripensamenti, dal 3 giugno riaperti i confini regionali

Parmense, pavese, genovese e, ovviamente, la Lombardia. Il territorio piacentino attende la riapertura

I dati del giorno 30 maggio diffusi dalla Protezione civile confortano la decisione del Governo di ristabilire la libera circolazione tra le regioni italiane in modo generalizzato e omogeneo da mercoledì 3 giugno. Accantonati i due scenari alternativi prospettati dagli esperti della Commissione Tecnica che prevedevano: mantenere le limitazioni solo nelle tre Regioni più a rischio, con l’opzione di consentire la mobilità tra di esse e il terzo, di prolungare l’attuale blocco totale della mobilità interregionale. Il Ministro della Salute Roberto Speranza ha comunque chiarito che i dati saranno monitorati fino all’ultimo giorno prima della riapertura tra le regioni e se si dovesse delineare una tendenza preoccupante, saranno adottati nuovi provvedimenti.  

Il governo non ha forzato la mano – ha detto il governatore della Liguria Giovanni Toti - la scelta di tenere chiuso il Paese non sarebbe stata indolore e i dati che il governatore di Bankitalia Visco ha snocciolato nella sua relazione dovrebbero far riflettere tutti in proposito; è chiaro che esiste sempre un rischio calcolato nelle decisioni ma tenere chiusa la Lombardia avrebbe significato tener chiuso il Paese, così come chiudere il triangolo Torino-Milano-Genova vuol dire tenere chiuso il sistema industriale e di export del Paese. Non credo che ci sia qualcuno che possa avere come obiettivo quello di salvare il Paese dal Covid e poi condannarlo alla più potente recessione della storia recente.

GLI INDICATORI 

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Per monitorare i contagi e classificare il livello di rischio di una regione, così da modificare eventualmente le azioni messe in atto, la Commissione tecnica nominata dal Governo, ha elaborato 21 indicatori per monitorare i rischi; tengono sotto controllo i numeri dei nuovi  casi sintomatici notificati, l’isolamento domiciliare, percentuale di tamponi positivi, tempo tra data inizio sintomi e data di diagnosi, tasso di occupazione dei posti letto totali di terapia Intensiva, tasso di occupazione dei posti letto totali di Area Medica per pazienti COVID-19 ecc... Per ogni criterio è fissata una soglia, oltre la quale scatta l'allerta, che permetterà una valutazione del rischio nazionale e regionale, per decidere se rivedere le misure adottate.

Alcuni dei dati rilevanti sono estrapolazioni dei numeri forniti giornalmente dalla Protezione Civile, ai quali attingiamo anche noi per la redazione della serie dei nostri report, la cui copertina è affidata a Oreste Grana e le rappresentazioni grafiche sono realizzate con la consulenza di Giuseppe Pagani.

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