Sanità, venerdì 9 aprile presidio di fronte all'Ospedale di Piacenza: «Servono risorse, non solo parole»
Dalle 10 alle 12 la mobilitazione di Cgil-Cisl-Uil
Nonostante le rassicurazioni della Regione Emilia-Romagna, la mobilitazione di Cgil-Cisl-Uil continua per "salvare" le buste paga degli operatori sanitari.
«Servono risorse oltre alle dichiarazioni- avvertono i sindacati- andremo avanti fino a quando non arriveranno risposte concrete». A metterlo in chiaro sono i segretari regionali di Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uil-Fpl Emilia-Romagna: Marco Blanzieri, Carmela Lavinia, Paolo Palmarini. «Bene le risorse per la campagna vaccinale arrivate dal Governo- affermano- e, dalle dichiarazioni dell'assessore regionale Raffaele Donini, in via di assegnazione alle aziende. Cio' che serve pero' sono risposte strutturali per il salario delle donne e degli uomini che lavorano nelle aziende, le colonne portanti del nostro servizio sanitario regionale.
I sindacati ricordano che «le assunzioni sono irrinunciabili. Lo erano prima della pandemia, visti gli anni di blocco del turnover, e lo sono ancor di piu' in questo momento per garantire tutti i percorsi assistenziali alla cittadinanza. Però - avvertono Cgil, Cisl e Uil - ribadiamo con forza che se non si superano questi assurdi limiti di spesa imposti dal Ministero dell'Economia, e se non c'è un forte investimento di risorse sui fondi della contrattazione delle aziende del servizio sanitario regionale, gli stipendi subiranno un inevitabile calo».