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«Scavi in piazza Duomo? Non vogliamo il cantiere»

Italia Nostra contesta un altro progetto, voluto da Comune e Diocesi. La proposta di effettuare alcuni scavi in piazza Duomo non convince: «Sarebbe una devastante modifica dell’assetto architettonico»

Dopo il soppalco del Carmine, le attenzioni del comitato cittadino di “Italia Nostra” si spostano su un’altra questione. Il recente annuncio da parte del Comune di Piacenza e della Diocesi di voler impegnarsi – una volta ottenuti i finanziamenti – per una serie di scavi in piazza Duomo, con l’obiettivo di riportare alla luce i resti di un battistero paleocristiano, non trova l’approvazione dell’associazione. «In relazione alle ricorrenti proposte di interventi in Piazza Duomo – fa sapere “Italia Nostra - che prevedono una devastante modifica dell’attuale assetto architettonico, provocata dallo scavo per reperire un pavimento in mosaico di epoca romana e i probabili resti del battistero altomedievale di San Apollinare, che dovrebbero trovarsi al di sotto della colonna che sorregge la statua dell’Immacolata, posta al centro della piazza, Italia Nostra Sezione di Piacenza esprime viva preoccupazione per un  progetto, che - se venisse realizzato – sconvolgerebbe l’aspetto di una delle principali piazze di Piacenza. Questo, a causa della rimozione della colonna baricentrica, con la conseguente perdita dell’armonia dell’insieme architettonico e l’irrimediabile scomparsa di quelle “vedute” della piazza che, da oltre un secolo e mezzo, fanno intima parte delle immagini più rappresentative della nostra città».

«La ricerca di reperti archeologici, sia pure di probabile origine romana e altomedievale, non giustifica la manomissione di una delle più importanti piazze piacentine, ove si è raggiunto un mirabile equilibrio di volumi e di stili che, pur diversi, si armonizzano e sembrano fondersi in un insieme che fa da degna cornice alla grandiosa facciata romanica della cattedrale ed alla mirabile torre campanaria trecentesca». «Oltretutto la proposta sembra che preveda che il mosaico, una volta ritrovato, non venga rimosso dalla sua sede, ma venga reso visibile inserendolo in una sorta di ipogeo, raggiungibile con un corridoio sotterraneo. Tutto ciò comporterebbe un cantiere al centro della piazza, che potrebbe rimanere aperto anche per anni, qualora si trovassero, oltre al mosaico, altri reperti archeologici».

 
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