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Scioglimento Unione della Bassa, Battaglia: «Per cittadini e dipendenti nessuna penalizzazione»

Tra i cinque Comuni che recedono dall’Unione Bassa Valdarda Fiume Po c’è anche Caorso, il sindaco: «Troveremo soluzioni che eviteranno disservizi ai cittadini soprattutto a quelli più fragili»

Tra i cinque Comuni che recedono dall’Unione Bassa Valdarda Fiume Po, nata nel 2013, c’è anche Caorso e il sindaco Roberta Battaglia rassicura: «Siamo ben consapevoli che un cambiamento possa destare perplessità ed incertezze, ma come è successo nel passaggio precedente, nel momento della costituzione dell'Unione, troveremo soluzioni che eviteranno disservizi ai cittadini soprattutto a quelli più fragili». Anche tra i dipendenti a tempo indeterminato o di cooperative «nessuno verrà penalizzato in termini di impiego e di valorizzazione del proprio compito professionale».

Battaglia esprime un ringraziamento «per l’impegno a tutto il personale», sottolineando «la collaborazione che c’è sempre stata con i colleghi sindaci» e che si augura «continuerà su tanti progetti che si stanno già portando avanti insieme». Il primo cittadino di Caorso segue la linea dei sindaci degli altri Comuni che hanno intenzione di recedere dall’Unione – Cortemaggiore, Besenzone, Monticelli, San Pietro - e di quelli – Castelvetro e Villanova – che avrebbero intenzione di proseguire il lavoro con un’Unione ridimensionata: «Trovare altre strade gestionali per i servizi, sulla scia di quanto fatto da altre Unioni che si sono sciolte nella nostra provincia». Il problema che ha portato a questa situazione sono «i fondi Regionali in continua riduzione e la mancanza di personale che portava a dividersi tra Unione e Comuni».

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