Seta: sciopero indetto da Usb, giovedì 18 giugno possibili disagi per gli utenti
L'adesione allo sciopero da parte del personale Seta potrebbe dar luogo a disagi, pregiudicando la regolarità del servizio con modalità differenti a seconda del bacino provinciale di riferimento
Seta S.p.A. informa che per giovedì 18 giugno è stato indetto da parte dell’Organizzazione Sindacale USB uno sciopero nazionale di 4 ore per i lavoratori del settore trasporto pubblico. L'adesione allo sciopero da parte del personale Seta potrebbe dar luogo a disagi, pregiudicando la regolarità del servizio con modalità differenti a seconda del bacino provinciale di riferimento.
Piacenza
Servizio urbano: possibili astensioni dalle 18 alle 22. Sono garantite le corse in partenza dai capolinea fino alle 17,45. Non sono previste corse con partenza dopo le 22.
Servizio extraurbano: possibili astensioni dalle 18 alle 22. Sono garantite le corse in partenza dai capolinea fino alle 17,30. Non sono previste corse con partenza dopo le 22.
Il servizio riprenderà regolarmente con le corse che inizieranno dopo il termine delle eventuali astensioni dal lavoro. Le corse garantite anche in caso di sciopero sono indicate nelle tabelle orarie presenti alle fermate e disponibili nelle sezioni "Linee" del sito internet www.setaweb.it. Informazioni in tempo reale sugli orari di passaggio dei bus sono disponibili direttamente sul proprio smartphone/tablet scaricando l’applicazione gratuita “Seta”, disponibile negli store online delle piattaforme Apple ed Android. Il servizio è accessibile anche attraverso la sezione “Quanto manca?” del sito internet di Seta. Per ogni ulteriore informazione gli utenti possono contattare SETA al numero telefonico 840 000 216 oppure via WhatsApp al numero 334 2194058.
In ottemperanza alla delibera n°18/138 del 23-04-2018 della Commissione di Garanzia per gli Scioperi, le motivazioni dello sciopero ed i dati di adesione relativi ai precedenti scioperi indetti dalle medesime organizzazioni sindacali sono consultabili sul sito internet www.setaweb.it.
USB: «IN SCIOPERO PER I DIRITTI DI TUTTI E PER LA DIGNITA’ DEL SERVIZIO PUBBLICO»
«Giovedì 18 giugno – informa il sindacato Usb - sarà una giornata di mobilitazione per i diritti e la dignità di tutti i lavoratori dell’azienda trasporti Seta di Modena, Reggio Emilia e Piacenza: lo sciopero sarà articolato su diverse fasce orarie tra le 17.00/18.00 e le 21.00/22.00 a seconda dei territori. In questa occasione la vertenza aziendale di SETA si unisce allo sciopero nazionale che accomunano tutti i dipendenti del settore: dalla tutela della salute e sicurezza dei lavoratori e dell’utenza, alla mancanza di misure di sostegno al reddito per i lavoratori nel settore messi in cassa integrazione, alla mancanza di una vera politica pubblica nella gestione dei servizi, che rende ingestibile e frammentata la rete del trasporto pubblico. Tante le ragioni dei lavoratori in campo: la direzione di SETA non vuole riconoscere parte degli integrativi firmati negli anni e la stessa “armonizzazione contrattuale” dei tre bacini viene boicottata sia dall’azienda che dai sindacati Cgil, Cisl, Uil. Faisal Ugl. Nel mese di febbraio l’azienda, con un atto unilaterale, ha deciso un taglio drastico dei giorni di ferie per i lavoratori degli impianti fissi (amministrativi e meccanici) nel bacino di Piacenza e che è intenzionata a fare lo stesso anche agli autisti assunti prima del 1994, mentre per i nuovi assunti di Modena, Reggio Emilia e Piacenza non è riconosciuto nessun trattamento economico aziendale ma solo il minimo nazionale di settore. Per la Usb si tratta di una condizione di discriminazione inaccettabile, i lavoratori dei diversi bacini che devono avere uguali diritti e trattamenti contrattuali con il riconoscimento pieno dei contratti aziendali e senza logiche al ribasso tra i vari trattamenti contrattuali in vigore. Contro le logiche di sfruttamento dei lavoratori, contro la complicità degli altri sindacati, contro l’arroganza della direzione aziendale la USB chiama all’adesione alla giornata di sciopero per rafforzare le nostre richieste e per imporre un cambio di registro alle politiche aziendali sul personale».