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«Basta trattare la Polizia locale come la Cenerentola delle Forze di Polizia»

Sciopero nazionale il 15 gennaio indetto dal sindacato di categoria Sulpl. Ire Emilia-Romagna gli agenti che aderiranno convergeranno a Piacenza e a Modena

Si terrà per l'intera giornata del 15 gennaio lo sciopero nazionale della Polizia Locale proclamato dal sindacato Sulpl, con presidi davanti a prefetture e questure di tutta Italia. Per l'Emilia-Romagna, su decisione della segreteria nazionale, tutti i lavoratori che aderiranno, convergeranno a Piacenza e Modena.

«Fino a un mese fa - spiega il Sulpl in una nota - la Polizia Locale ha sperato, ancora una volta, in una Legge di riforma seria, che potesse chiarire il ruolo della Polizia Locale nell’ambito della sicurezza e che potesse riconoscere a questa categoria dignità e diritti di natura giuridica, previdenziale e assistenziale. Il testo era uscito dalla I Commissione Affari Costituzionali della Camera con l’approvazione all’unanimità dei parlamentari. E’ stata la stessa Commissione Parlamentare Europea a richiamare il Presidente del Consiglio, il Ministro dell’Interno e i capigruppo dei partiti politici, per indurli a porre fine alla discriminazione sul piano organizzativo e remunerativo esistente in Italia fra la Polizia di Stato e la Polizia Locale. Da sempre siamo equiparati nei doveri alle Forze di Polizia ad ordinamento statale (non ultimo l’obbligo vaccinale), ma mai nei diritti».

«La nostra categoria non è stata nemmeno ancora inserita nelle cosiddette “categorie usuranti”, nonostante il numero di caduti e feriti durante l’adempimento del dovere. Questo sindacato di categoria ha contribuito a 360 gradi alla redazione di quella proposta, come riconosciuto dall’On. Simona Bordonali (Lega). Ma ormai l’esperienza ci insegna che fino alla fine qualcuno può fare lo sgambetto. Ed infatti è arrivato per tutti noi il pacco di Natale. Non a caso il 6 dicembre abbiamo proclamato lo stato di agitazione, per le stesse motivazioni che il 15 gennaio, in tutta Italia, indurranno la Polizia Locale a fare sciopero: il Deus ex machina è sempre e solo il Ministero degli Interni che puntualmente commette ingerenze nella nostra riforma. I suoi funzionari, quelli del dipartimento della Pubblica Sicurezza, si sono catapultati sul testo e hanno dato indicazione alla politica di stravolgerlo e se possibile di renderlo peggiorativo rispetto alla Legge attualmente in vigore, la n.65 del 1986. Il risultato? per dirlo alla Fantozzi, una “cagata pazzesca”. Svanito il contratto pubblico; è ritornata in auge la dicitura “Polizia Amministrativa” locale; ritorna in modo ridondante la richiesta alle Polizie Locali dei capoluoghi di provincia di garantire il servizio h24 per il rilievo dei sinistri (ovviamente per sgravare di cio i gestori della sicurezza); confuse qualifiche di Polizia Giudiziaria e Pubblica Sicurezza; regime previdenziale incerto; formazione demandata esclusivamente alle Regioni, così come la scelta di livree, divise e distintivi; sarà sempre il politicante di turno a scegliere se armare o meno la polizia Locale; con l’accesso alla banca dati Sdi continua ad esserci preclusa la possibilità di essere edotti circa gli eventuali precedenti penali della persona che abbiamo di fronte; comandanti nominati e quindi completamente asserviti alla politica locale ed esclusi anche dai tavoli in prefettura sulla sicurezza integrata».

«I burocrati del Ministero dell’Interno, probabilmente, hanno paura di perdere il privilegio di ricoprire il ruolo di “first lady” in tema di sicurezza; hanno evidentemente paura di una Polizia Locale riconosciuta a livello nazionale dalle istituzioni. Ci preferiscono disgregati, disorganizzati e senza tutele. Ci utilizzano a loro piacimento a seconda del momento: basti pensare all’emergenza terrorismo quando i prefetti e i questori di tutta Italia, in accordo con i sindaci ci usavano come scudi umani; alla pandemia che abbiamo affrontato in prima linea, lasciando sul campo 37 colleghi; alle varie manifestazioni no vax la Polizia Locale è per loro l’utile idiota».

«Questi burocrati, e spesso i sindacalisti che avallano senza averne titolo le loro castronerie, ignorano che una Riforma seria della Polizia Locale sarebbe solo un valore aggiunto per i Cittadini e per il Paese, poiché contribuirebbe a rendere più efficace l’intero sistema sicurezza e si potrebbe finalmente auspicare addirittura un sistema coordinato a livello nazionale».

«Speriamo vivamente che questo sciopero sia sentito e partecipato dalla Polizia Locale. Se non ora quando, far capire al Governo e al Ministero degli Interni che la Polizia Locale è stanca di vivere in questo limbo, di essere trattata come la Cenerentola delle Forze di Polizia. Non lo siamo».

«Per l’Emilia-Romagna, vista la forza del sindacato, sono state scelte Piacenza e Modena come sedi di svolgimento dei presidi che si terranno davanti alle Prefetture e Questure di tutta Italia il 15 gennaio 2022, per l’intera giornata. A Piacenza convergeranno colleghi di altre province e di regioni limitrofe». 

«Il Sulpl invita tutti i sindacati e le associazioni a prendere parte a questo sciopero, molto sentito dalla categoria, al fine di dare un segnale forte e chiaro alle istituzioni: la Polizia Locale dice basta a ogni tipo di umiliazione proveniente dai funzionari ministeriali che sono i direttori dell’attuale Governo. Ai colleghi diciamo: partecipate in massa. Lo sciopero riguarda tutti gli appartenenti alla Polizia Locale. Scioperiamo per la nostra dignità di lavoratori. Ribelliamoci a questo insulto».

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