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Scuola, cambia il protocollo: le classi tornano in Dad anche con un solo contagiato

Impossibile tracciare tutti i contatti: dopo il forte aumento di positivi tra gli under 12 il ministero della Salute ha preso un provvedimento cautelativo

Le classi tornano in Didattica a distanza anche con un solo contagiato. Lo stabilisce una circolare del ministero della Salute e dell'Istruzione che aggiorna il protocollo sanitario. Il provvedimento - spiega Today - si è reso necessario a causa della crescita del numero di nuovi casi di infezione da Sars-CoV-2: l'incidenza settimanale (stimata in oltre 125 casi ogni 100.000 abitanti) è infatti oltre il valore soglia di 50casi che consente un corretto tracciamento dei casi.

Pertanto, si è ritenuto di sospendere - provvisoriamente - il programma di 'sorveglianza con testing' applicato a scuola come si legge nella circolare "Aggiornamento delle indicazioni per l'individuazione e la gestione dei contatti di casi di infezione da Sars-CoV-2 in ambito scolastico" firmata da Gianni Rezza, direttore generale di Prevenzione del ministero della Salute, e da Jacopo Greco, Capo dipartimento del ministero dell'Istruzione.

Scuola, cosa cambia con la Dad - Come disposto nel provvedimento non occorreranno più tre positivi per la Dad: saranno gli stessi presidi a disporre la didattica a distanza dopo un solo caso positivo. Infatti il dirigente scolastico venuto a conoscenza di un caso Covid confermato nella propria scuola è autorizzato a disporre la Dad per l'intera classe mentre sarà la Asl competente a disporre la quarantena per i "contatti stretti". 

«Abbiamo modificato il protocollo prevedendo tre positivi per la Dad considerato che c’è un forte aumento dei contagiati tra gli under 12, che non sono ancora vaccinati» ha spiegato il sottosegretario alla Salute Andrea Costa ospite di 'Radio Anch'io' su Rai Radio 1. «Abbiamo ritenuto prudente - conclude- facendo una scelta condivisa con le Regioni, di tornare alla previsione iniziale». 

«Siamo stati facili cassandre» commenta Antonello Giannelli, presidente dell'associazione dei Presidi. «Avevamo lanciato l'allarme già pochi giorni dopo la pubblicazione della nota congiunta Salute-Istruzione n. 1218 del 6 novembre scorso. Le scuole, nonostante le mille difficoltà e con uno smisurato carico di lavoro sulle spalle dei dirigenti e del personale, hanno retto. Lo stesso non possiamo dire dei dipartimenti di prevenzione che non sono riusciti sin da subito a garantire la tempistica dei testing e in molti casi non hanno applicato quelle procedure di tracciamento» conclude Giannelli.  

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