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«Scuole vittime del contagio: ai ragazzi chiediamo responsabilità per non vanificare l'impegno di tutti»

L'appello della preside del liceo Colombini Maria Luisa Giaccone, e dell'Isii Marconi Mauro Monti in vista dell'imminente riapertura delle scuole, fissata per il 14 settembre

A pochi giorni dalla riapertura delle scuole, dopo i lunghi e difficili mesi di lockdown dovuti alla pandemia da Covid-19, i presidi del liceo Colombini e dell'Isii Marconi hanno voluto tirare le somme sulla situazione dei due istituti piacentini, pronti a riaccogliere i propri studenti tra mascherine e distanziamenti.

«Quella della riapertura delle scuole è una situazione che richiede un'attenzione continua, ma che al momento non porta elementi di gravità o di particolare angoscia» commenta la preside del liceo Colombini, Maria Luisa Giaccone. «Per quanto ci riguarda, dal punto di vista tecnico e delle strutture, siamo a posto; dal punto di vista delle modalità e delle procedure anti-Covid, ne applichiamo addirittura di più rigide rispetto alla normativa prevista, con disinfezione dei banchi e della cattedra ad ogni cambio classe, oltre alla sanificazione a giorni alterni di ogni aula».

Come stanno reagendo gli alunni piacentini alle nuove e numerose disposizioni con cui dovranno confrontarsi in questo particolare anno scolastico? «I ragazzi si stanno comportando in maniera estremamente corretta, e siamo molto soddisfatti di poter garantire a tutti i nostri studenti la totalità delle lezioni curricolari in presenza. Per il primo bimestre, ovvero fino a metà ottobre, abbiamo deciso di delegare alla didattica a distanza tutte quelle attività extra che solitamente venivano svolte al pomeriggio», continua. «Mensilmente consegneremo ai ragazzi un pacchetto di 30 mascherine da utilizzare a scuola: una volta in aula, seduti al banco, potranno abbassare il dispositivo di protezione, che dovranno invece tenere indossato ad ogni spostamento e in tutti gli spazi comuni».

Tutto pronto anche all'Isii Marconi, come spiega il preside Mauro Monti: «Abbiamo la fortuna di avere una struttura che ci permette di accogliere tutti i nostri studenti rispettando le misure di distanziamento, garantendo così la didattica in presenza. I punti di accesso all'istituto da due sono diventati cinque, abbiamo attrezzato dispenser per l'igienizzazione delle mani in tutte le aule e in tutti i bagni, oltre ad avere diviso e contingentato le aree esterne per la ricreazione dei ragazzi, in modo da non avere eccessivi assembramenti», continua. «La scuola deve continuare a fare la scuola: questa per gli studenti può essere una bella prova di crescita personale e di educazione civica, per comprendere il fatto che ogni nostro comportamento può avere ricadute ed effetti anche sugli altri, più che mai in una situazione delicata come questa».

Infine, da parte di entrambi i dirigenti scolastici, un appello ai ragazzi per un corretto comportamento: «Erroneamente rischia di passare il messaggio che le scuole siano centri di contagio, quando invece ne sono delle vittime. All'interno degli istituti le linee guida vengono rigidamente rispettate, il problema sarà una volta fuori: speriamo in un senso di responsabilità comune per fare in modo che l'impegno da parte di tutti con risorse e soluzioni non venga vanificato».

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