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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Ancora siccità a sud del Grande Fiume, «Nel Piacentino situazione piuttosto critica»

Il bollettino dell’Autorità di bacino del fiume Po: «Alcune aree dell’Emilia-Romagna restano fortemente penalizzate perché non hanno beneficiato uniformemente delle piogge». Il corso d’acqua con deficit minore (-10%) è il fiume Trebbia

Siccità e risorse idriche del Distretto del Po, una situazione che nel territorio di Piacenza resta piuttosto critica. A sottolinearlo il commento di Meuccio Berselli - segretario generale dell’Autorità distrettuale del fiume Po – al bollettino idrologico del 19 luglio, che evidenzia un Distretto del Po ancora diviso in due, anche dopo le recenti piogge, con un recupero al nord, e la siccità che permane a sud del Grande Fiume. Nel Piacentino il corso d’acqua con deficit minore risulta essere il fiume Trebbia (-10%).

«Le recenti precipitazioni cadute sul distretto del fiume Po in maniera non completamente uniforme (ma comunque su un territorio particolarmente esteso anche se in modo diseguale) hanno toccato negli ultimi giorni soprattutto il Piemonte e la Lombardia e queste piogge, unite alla concomitanza dei rilasci di risorsa idrica dai grandi laghi alpini ed in particolare dal Lago Maggiore, hanno velocemente consentito al Grande Fiume di riguadagnare buoni livelli delle sue portate che ad oggi risultano sopra le medie di periodo in tutte le stazioni di rilevamento: situazione che agevola lo stop alla risalita del cuneo salino verso il mare, nonché la possibilità di fornire maggiore quantità di risorsa idrica preziosa al comparto agricolo e ai numerosi habitat dei corsi d’acqua del comprensorio; ma il Distretto Padano appare ancora sostanzialmente suddiviso in due aree: il deficit idrico delle zone a valle (Emilia Centrale, Romagna, Basso Veneto) permane infatti ancora significativo a causa della scarsità di precipitazioni, manifestandosi in una carenza d’acqua che colpisce numerosi sottobacini» precisa il bollettino.

«Nel comprensorio Piemontese le province di Alessandria, Asti, Vercelli e Torino stanno lentamente recuperando. Le abbondanti piogge cadute sul territorio hanno determinato l’incremento dei valori di portata in tutte le sezioni del Bacino: Piacenza 739 m3/s, Cremona 926 m3/s, Boretto (Reggio Emilia) 939 m3/s, Borgoforte (Mantova) 961 m3/s, Pontelagoscuro (Ferrara) 1114 m3/s; portate che si manterranno su valori superiori rispetto alla portata di magra ordinaria anche nei prossimi giorni grazie, inoltre, all’aiuto dei volumi d’acqua rilasciati dai Grandi Laghi, il cui stoccaggio risulta alto e comunque allineato con le medie del periodo: tutte le derivazioni si rilevano pienamente soddisfatte e non si ravvisano criticità, con l’idrometro di Sesto Calende, sul Lago Maggiore, che registra la quota di 121,1 cm sopra lo Zero idrometrico; il Lago di Como che segna 37,9 cm; e il Lago di Garda a 121,5 cm».

«Ma la buona situazione registrata a monte e lungo l’asta del Po - prosegue - purtroppo non trova eguale riscontro nell’area Emiliano-Romagnola, dove i corsi d’acqua appenninici a regime torrentizio risultano per lo più ancora in secca e in palese situazione di deficit idrico senza evidenti eccezioni. Nel Piacentino è il fiume Trebbia, ad oggi, il corso d’acqua con deficit minore (-10%); mentre nel Parmense il fiume Taro e il torrente Parma hanno portate dimezzate di oltre -50%. Proprio questi territori risultano particolarmente colpiti da scenari visibilmente siccitosi, caratterizzati da locali situazioni di aridità prolungata, soprattutto negli ultimi mesi: nel fiume Taro la portata attuale è di 1,6 m3/s, nel Parma 0,5 m3/s. Ma è il torrente Enza a permanere costantemente sotto osservazione: in calo costante dal 25 maggio ad oggi, la sua portata media di periodo (che dovrebbe attestarsi a 0,5 m3/s) non supera al momento il valore di 0,3 m3/s. Speculare la situazione complessiva anche nei corsi d’acqua in parte dell’Emilia Orientale, dove il Reno registra una portata ben al di sotto delle medie del periodo: 1,8 m3/s; e in quelli della Romagna, che rimangono particolarmente sotto esame presentando, anche qui, situazioni localizzate di severità più evidente, come per il fiume Savio, la cui portata attuale è 1 m3/s. Scenari di criticità che si replicano anche sulla costiera adriatica marchigiana e nel Rodigino (Veneto), dove il pur lieve miglioramento non è purtroppo significativo e soddisfacente. Le previsioni idrometeorologiche dei prossimi giorni tenderanno a convergere su una ripresa dei deflussi, mentre lo scenario climatico sul territorio distrettuale sembra volgere ad una ripresa dell’alta pressione che riporterà i valori in linea con quelli del periodo e ad un regime più asciutto. Ma dalla prossima settimana è atteso l’arrivo di una nuova perturbazione che “spaccherà” nuovamente il fronte».

«La situazione complessiva – ha evidenziato il segretario generale dell’Autorità distrettuale del fiume Po Meuccio Berselli – è migliorata se guardiamo alla complessità dei diversi territori che compongono il bacino del Po, ma alcune aree, soprattutto in Emilia-Romagna, restano fortemente penalizzate perché non hanno beneficiato uniformemente delle piogge. Nel Piacentino e nel Parmense, nel Reggiano e in Romagna soprattutto dove insistono colture di pregio, la situazione rimane piuttosto critica. Le piogge cumulate in Emilia-Romagna hanno solo parzialmente ristorato le colture in campo, dando un gap di qualche giorno sulla scarsità delle derivazioni attuali, dovuta alla quasi assenza di disponibilità idrica nei torrenti. La speranza è che le prossime piogge previste possano portare a compimento i cicli colturali dando respiro al contempo agli habitat e alla biodiversità dei corsi d’acqua secondari».

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