Solo Cremona ha un indice di contagio più alto della provincia piacentina
La geografia del Coronavirus. La provincia di Cremona ha il primato del numero di contagi per mille abitanti. Al top delle criticità nazionali anche Piacenza, Bergamo, Brescia e Milano
Con 12,5 contagi da Covid.19 per mille abitanti, Cremona è la provincia più infettata d’Italia, segue la nostra i con 10,5. Bergamo è a 9, Brescia a 8, Milano a 4. Questa la rappresentazione grafica dei contagi nelle regioni, elaborata su dati di base della Protezione Civile.
Il numero reale di persone infettate dal Covind-19 è sicuramente molto superiore a quello dichiarato dai dati ufficiali. Gli addetti ai lavori concordano sulla presunzione che vi siano molte persone infettate al virus ma senza alcun sintomo o con sintomi molto lievi, ma comunque potenziali propagatori della malattia. E’ opinione comune che per ogni caso confermato ci potrebbero essere almeno 4 casi silenti; altri innalzano la cifra a dieci e più. Il tempo permette a queste persone di sviluppare l’immunità alla malattia, ma ovviamente nel periodo di quarantena non devono osservare le drastiche misure previste.
Quello che leggiamo o ascoltiamo potrebbe quindi costituire solo la "punta dell'iceberg", ma è comunque l’unica rappresentazione possibile della realtà. Se poi non ci fermiamo al dato del giorno ma monitoriamo gli stessi dati nel tempo e li integriamo con altri indici, abbiamo elementi utili a capire la diffusione geografica, l’evoluzione e la forza della pandemia.
Fonte dei dati alla base delle nostre elaborazioni: il Ministero della Salute e la Regione E.R.., che pur riferendosi ad uno stesso periodo e con lo stesso numero totale di casi, non condividono, da parecchi giorni, le cifre di alcuni parametri. Riferendoci al dato della Regione del 9 aprile, le persone in isolamento domiciliare sono 8038, quelle segnalate dal Ministero, 1286 in più. Abbiamo provveduto a segnalare la discordanza ai due Enti senza ottenere sino ad oggi un chiarimento. Relativamente alla nostra provincia segnaliamo che non viene comunicato con regolarità l’andamento delle guarigioni. Dovendo scegliere abbiamo optato per l’informazione del Ministero che appare più strutturata e completa. E’ quella corretta? “Forse che sì, forse che no" e così l’enigmatico motto scolpito su un palazzo di via Campagna rimane attuale:
https://www.ilpiacenza.it/cronaca/coronavirus-gli-ultimi-sette-giorni-di-marzo-a-confronto.html“
Relativamente a Piacenza non risulta regolarmente reperibile il numero delle guarigioni il che non permette indagine statistica.
GLI INDICI DI MORTALITÀ E DI LETALITÀ
Il termine “quoziente di letalità” si riferisce al numero di morti sul numero di malati di una certa malattia entro un tempo specificato. La letalità è la misura della gravità di una malattia e si usa in particolar modo relativamente a malattie infettive acute. La mortalità è concettualmente differente e porta a risultati molto diversi, in quanto rapporta il numero di morti per una determinata malattia al totale della popolazione media presente, nel periodo di osservazione.
Per la mortalità i dati comparativi che seguono, riferiti al 6 aprile (più recenti disponibili), indicano un dato nazionale di 0,3 morti per mille abitanti. Le situazioni più gravi si verificano a Piacenza, Bergamo e Cremona con oltre 2 morti per mille abitanti. Siamo nelle primissime posizioni anche nello sciagurato indice della letalità che a livello nazionale è di 127 casi per mille contagiati; a Milano risultano oltre 250 decessi per mille abitanti, a Bergamo siamo a 246, mentre Piacenza segue con 236; Brescia e Cremona oltre 160.
Questi i quadri degli indici riferiti alle Regioni: elaborati, come in altri articoli della serie Covid-19, con la consulenza dell’amico Giuseppe Pagani