rotate-mobile
L'intervento / Centro Storico / Via Beverora

«Solo oggi ci si accorge di persone che dormono sui marciapiedi?»

Piacenza Coraggiosa interviene sulla situazione nella zona Questura: «Colpa di una politica migratoria scellerata e demagogica»

«Appare curioso come solo oggi alcuni si siano accorti che vi sono cittadini provenienti da altri Paesi che vivono sui marciapiedi della nostra città, nell’attesa di poter formalizzare richiesta di asilo. Infatti, questa inumana situazione è già sotto i nostri occhi da più di un anno, nell'indifferenza di molti ma, per fortuna, non di tutti.
Quindi non è necessario presentare un’interrogazione urgente in Consiglio comunale, perché, come la storia insegna, qualcuno sta già cercando di porre rimedio agli errori altrui senza tanti clamori, senza timore di occuparsi di temi “scomodi”, adottando soluzioni fattive e funzionali anche se, molto spesso, considerate impopolari».

Così in una nota Piacenza Coraggiosa interviene sulla situazione dei migranti che dormono sui marciapiedi nella zona della questura e nell'atrio della scuola Colombini.

«A novembre 2021 sul quotidiano locale “Libertà” - scrivono - apparve un primo articolo che denunciava la condizione di queste persone che rimanevano giorni e giorni per strada, spogliate di ogni dignità, in attesa che qualcuno si occupasse di loro. Chi si fece carico di quelle persone furono i sindacati e le associazioni di volontariato che, attraverso un'azione coordinata e risolutiva, trovarono loro un tetto e fornirono cibo, assistenza sanitaria e vestiti».

«La determinazione di pochi (sindacati, associazioni di volontariato) ottenne un incontro con il Prefetto e il Questore in cui si cercò di trovare una soluzione dignitosa e condivisa. Grazie alla disponibilità di Prefetto e Questore, si è aperto un dialogo costruttivo e, negli ultimi incontri, anche con il Comune di Piacenza, circostanza quest’ultima che pare non essersi mai verificata con la precedente amministrazione».

«Coordinamento e soluzioni possibili sono sul tavolo per far fronte a questa drammatica situazione. Certo è che la soluzione al problema dei flussi migratori non è quella di erigere barriere. Si tratta di un fenomeno complesso, che cambia volto con estrema rapidità, anche perché “i cosiddetti flussi misti” sono una realtà quotidiana, impedendo la distinzione tra migrazioni economiche e migrazioni forzate. Sempre, comunque, parliamo di persone, non di numeri».

«Occorre dire che quello che ci troviamo ad affrontare oggi è il frutto di una politica migratoria scellerata e demagogica. I decreti sicurezza “Salvini” hanno, di fatto, cancellato la parola “inclusione”, portando tagli ai servizi di integrazione quali i corsi di italiano, il sostegno psicologico, la mediazione culturale; abrogando la “protezione umanitaria” e sostituendola con il “permesso per protezione speciale”, ha creato e prodotto migliaia di cittadini extracomunitari irregolari».

«Da un’analisi effettuata dall’istituto Openpolis è emerso che gli irregolari stimati nel 2019, a causa della soppressione della protezione umanitaria, erano 40 mila in più rispetto all’anno precedente e, entro la fine del 2019, sarebbero stati 680 mila. Curioso, infine, il dato relativo ai rimpatri: i migranti rimpatriati nel 2018 sono stati 5.615, quindi per rimpatriarli tutti ci vorrebbero 100 anni, ovviamente se vi fossero accordi bilaterali con tutti gli Stati».

In Evidenza

Potrebbe interessarti

«Solo oggi ci si accorge di persone che dormono sui marciapiedi?»

IlPiacenza è in caricamento