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«Sostenibilità sociale, ambientale, economica: un traguardo per tutta la società»

L’Università Cattolica ha colto nella sua piena complessità e meta da istituire il corso di laurea triennale “Management per la sostenibilità”

Non c’è sostenibilità economica se non si associa a quella ambientale e sociale, un traguardo che si raggiunge solo attraverso un approccio interdisciplinare e sinergico tra tutte le componenti pubbliche e private della società, un obiettivo fondamentale per il nostro futuro che l’emergenza Covid-19 ha reso ancora più impellente.

Una finalità talmente essenziale che l’Università Cattolica ha colto nella sua piena complessità e meta da istituire il corso di laurea triennale “Management per la sostenibilità” che ha organizzato sulla piattaforma Blackboard il webinar (come è più accattivante denominarlo seminario interattivo nella nostra cara madre-lingua!) "Imprese e sostenibilità: l’impatto del Covid-19", (incontro coordinato da New York da Laura La Posta, editorialista del Sole 24 Ore), che ha coinvolto manager di imprese del made in Italy fortemente orientate al tema della sostenibilità.

«Sostenibilità e sviluppo sostenibile richiedono –ha spiegato Davide Galli, professore di Management, corso attivato da questo anno accademico dalla Facoltà di Economia e Giurisprudenza- persone competenti, motivate e capaci di leggere in modo trasversale le sfide economiche, sociali e ambientali che interessano, a livello globale e locale, imprese, istituzioni e società civile. Il nostro obiettivo- ha ribadito- è quello di rispondere all’evoluzione del mercato del lavoro formando nuovi professionisti della sostenibilità grazie a un corso in management sviluppato con il contributo e la supervisione di importanti partner del mondo imprenditoriale, finanziario e del terzo settore, tra cui Intesa Sanpaolo, Eni Corporate University e Robert F. Kennedy Human Rights Italia».

“In un’epoca già caratterizzata da trasformazioni epocali- ha detto Anna Maria Fellegara, preside della facoltà di Economia e Giurisprudenza nel suo saluto- si propongono nuovi termini di sviluppo e crescita; ma non c’è più un modello unico per comprendere e fare previsioni; è oggi necessario un approccio interdisciplinare e di collaborazione”.

Per Davide Galli, coordinatore del nuovo corso “ il prodotto della formazione verte su tre principi: uomo, ambiente, economia. La sfida è ora di gestire il cambiamento, condividendo linguaggio ed indicatori, con una governance che metta insieme ed in comune le risorse”.

In apertura è intervenuto Donato Tramuto, Vicepresidente di Robert F. Kennedy Human Rights Italia che ha ricordato come «la sostenibilità sociale sia la base fondante di tutto; il Covid ci ha ricordato che quella ambientale poggia su quella sociale, con sullo sfondo quella economica. Bisogna puntare su innovazione e collaborazione».

Per Andrea Pontremoli, CEO di Dallara Automobili S.p.A «bisogna rendersi conto che, se il 30% delle idee proviene dai dipendenti, il rimanente deriva dall’esterno; fornitori, clienti, università. Per questo un’azienda che vuole essere competitiva deve collaborare con l’esterno. Prima- ha ricordato Pontremoli- avevamo poco tempo e molto spazio; con Il Covit il rapporto si è invertito, ha cambiato il nostro modo di pensare vita ed ambiente».

Citando le figure di Papa Francesco,Mattarella e Elisabetta di Inghilterra ne ha ricordato “ esperienza ed autorevolezza da seguire nei momenti difficili; il nostro ruolo è di essere al servizio del territorio e delle persone che lavorano con noi; viviamo in un sistema: l’impresa sostenibile deve guardare al futuro. Il ruolo dell’imprenditore, lo spirito sociale di un’azienda, è di essere utile, più che fare utili, riusare e riutilizzare”.

Per Veronica Tonini, Chief Risk Officer & Sustainability Coordinator di Salvatore Ferragamo S.p.A la sostenibilità è “accelerazione dove la collaborazione è fondamentale. Noi monitoriamo costantemente le giovani generazioni; oggi la necessità di trasparenza è ancora più forte per le aziende di moda e lusso:clima, oceani e biodiversità sono indicatori fondamentali con ben 350 brand che vi hanno aderito”. Ed ha enucleato i diversi progetti in itinere dell’azienda.

Selina Xerra, Direttore Corporate Social Responsability e Comitati Territoriali di Iren S.p.A ha sostenuto che «bisogna costruire la capacità di essere resiliente nella comunità in cui si opera; la profittabilità è centrale, ma si può fare bene con obiettivi sociali che prima erano un po’trascurati. Iren ha lavorato sulla qualità di vita delle persone, sulla previsione e sulla sicurezza, sulle competenze valorizzando le persone, facendole crescere, con ricambio generazionale e digitalizzazione. Cospicui investimenti sull’economia circolare, sulle risorse idriche che creano disparità sociali ed ora sulla resilienza nelle città, con sistemi digitali importanti. Il Covid- ha ricordato- ci ha imposto cambiamenti in velocità: dispositivi per la sicurezza delle persone ed organizzazione. Insomma il passato ci ha aiutato ad essere flessibili: 3000 persone , da mille, in smart working in tre giorni. Ora bisogna creare uno sviluppo con equilibrio, il benessere distribuito, basato su un’economia de carbonizzata e circolare, con due miliardi di euro investiti di cui 600 milioni per il 2020. Siamo pronti- ha concluso a supportare il paese ma la governance di sistema deve aiutarci».

Marco Marchetti, Industrial Sustainability Environment and Energy Director del Gruppo Ferrero ha ricordato che il suo gruppo «la filantropia la pratica da sempre, con il fondatore che prima di tutto ha voluto dare lavoro alle popolazioni; il nostro orgoglio- ha rimarcato- non è tanto la forza economica, ma l’attenzione ai consumatori che ci riconoscono un ruolo di impresa sociale per tutta la filiera produttiva».

Ha ricordato il ruolo della Fondazione, il rapporto di stretta collaborazione con i dipendenti anziani, l’asilo, il trasporto dei dipendenti, persino il risolvere le loro incombenze burocratiche quotidiane: «Siamo insomma una famiglia che si è cementata ancora di più nel Covid. L’agroalimentare non ha sofferto più di tanto e la Nutella è stata un eccellente antidepressivo! Siamo in stretta connessione con il mondo universitario per la sostenibilità, anche con le assunzioni di tanti giovani».

Alessandra Testoni, Sustainability Global Issues & Analysis – Eni – Natural resources – SOST – Sustainable Development., ha detto che «la grande sfida è portare la sostenibilità in un contesto più ampio; farne una caratteristica delle imprese è sempre più importante e quindi è essenziale poter contare su persone preparate per questo compito. Il modello del businnes è centrato sulla sostenibilità, una guida per guardare alle persone in uno sviluppo integrale. Stiamo compiendo grandi sforzi per la de- carbonizzazione; in Eni sta avvenendo una trasformazione radicale per costruire un modello economico nuovo e più giusto».

Infine Anna Maria Roscio, Direzione Marketing Imprese di Intesa Sanpaolo ha spiegato il supporto dato alle imprese medie e piccole per programmi di sostenibilità ed il sostegno offerto dalla banca per il rilancio del paese. «La sostenibilità non è solo- ha detto- una valenza di crescita ma un obbligo cui adempiere. Le aziende desiderano cambiare modello di businnes; è aumentata la sensibilità dopo il Covid: green, salute, sicurezza, governance ecc. Su questo si devono compiere investimenti per migliorare i modelli di businnes».

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