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Martedì, 16 Aprile 2024
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«Sta diventando sempre più difficile trovare medici e infermieri»

Prestazioni sanitarie, non ancora raggiunta la normalità. Il sindaco Barbieri: «C’è un recupero progressivo in corso di tutte le attività chirurgie comprese». Baldino: «Complesso reperire professionisti»

«Bisogna ripristinare una condizione di normalità sulle cure sanitarie, sui livelli di assistenza». A chiederlo è il consigliere comunale “Luigi Rabuffi” (Pc in Comune) al sindaco Patrizia Barbieri, durante la seduta di Consiglio del 17 maggio. «Non sono competenze dirette del Comune – è la risposta del sindaco - ma sono questioni importanti quelle sollevate. Si sta confermando un trend di ripresa dalle prestazioni sanitarie anche a Piacenza, dopo la seconda ondata pandemica di questo autunno e inverno». «Lo sappiamo, i tempi di attesa hanno subito importanti dilatazioni durante la prima e seconda ondata. Ad oggi è in corso un progressivo recupero delle attività ambulatoriali grazie a uno sforzo organizzativo importante da parte dell’Ausl».

Il sindaco ha reso noti alcuni dati – forniti dall’Ausl - che fotografano la “normalità” del 2019, a confronto con il netto calo delle prestazioni sanitarie del 2020 e la “ripresa” del 2021.

Le attività di diagnostica del primo trimestre 2019 sono state 92mila nel Piacentino, 59mila nel primo trimestre 2020 e 72mila nel primo trimestre 2021.

Quelle ambulatoriali 594mila (2019) 648mila (2020) e 798mila (2021).

La attività di riabilitazione: 28mila, 14mila e 20mila.

Le attività terapeutiche: 54mila, 45mila e 39mila.

Le visite: 86mila, 58mila, 60mila.

Complessivamente sono state un milione e 125mila le attività del 2019, 826mila nel 2020 e 990mila nel 2021. «Si sta confermando un trend di ripresa – aggiunge il sindaco – e anche il Cup da gennaio a oggi, nel 2021, sta aumentando la sua attività in modo progressivo. I tempi di attesa sulla base delle rilevazioni regionali sono confortanti: l’83% delle prestazioni ordinarie è entro i termini, il 95% di quelle urgenti è nei dieci giorni previsti».

E le sale operatorie? «Anche loro – ha aggiunto il sindaco - in ripresa: nei mesi precedenti alla pandemia nel Piacentino avevamo 350 sedute al mese, nel 2020 la media da marzo ad agosto è scesa a 214, poi salita a 315 tra settembre e dicembre. 332 nei primi mesi del 2021, raggiungendo il 95% della disponibilità dei tempi pre Covid. Il Covid ha impattato più che altro nel nostro territorio sugli interventi della classe “D”, quelli che non impattano sulla prognosi del paziente. C’è stato un assorbimento totale di forze e mezzi, a cui sono seguiti investimenti in personale, professionisti, strutture, spazi e tecnologie».

Durante il tradizionale confronto settimanale con i giornalisti, anche il direttore generale Ausl Luca Baldino è intervenuto sulla questione. «Siamo ancora in una situazione di difficoltà. Nonostante i positivi siano pochi nel territorio, in ospedale arrivano tanti sospetti positivi, che poi si rilevano casi non Covid. Ma più che altro sta diventando sempre più difficile trovare personale medico e infermieristico. Sono rimasti pochi medici liberi in giro. Il recupero della normalità sarà difficile anche per questo motivo, finita la pandemia bisognerà pensare a come risolvere il problema».

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