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«Stazioni fantasma e code, ci attendono due o tre anni di disagio»

I consiglieri di minoranza di Rottofreno intervengono sulla situazione della mobilità sul territorio comunale, Sarmato e Castelsangiovanni

«Negli ultimi anni tutti noi siamo stati educati a percepire l’innovazione tecnologica come un valore assoluto che porta vantaggi al sistema economico. Infatti, a seguito della globalizzazione e dell’internazionalizzazione dei mercati, le imprese hanno sempre più la necessità di essere competitive. La velocità con cui cambiano le condizioni di mercato, l’elevata tecnologia, la richiesta maggiore della qualità dei prodotti, un mondo sempre più guidato dagli effetti di una rivoluzione tecnologica, i mutamenti ambientali, ecc. sono tutti fenomeni dinamici che portano trasformazioni aziendali quasi obbligate. Il focus dell’innovazione tecnologica è di prassi incentrata per portare vantaggi economici al sistema con l’obiettivo di aumentare il profitto. In nome di questo processo innovativo di riduzione dei costi, ad inizio 2022 l’intera tratta piacentina della linea Alessandria- Piacenza (con esclusione di Piacenza) è rimasta senza personale trasformando le fermate di Castel San Giovanni, Sarmato, San Nicolò e Rottofreno in vere e proprie stazioni fantasma.

Ora un vero processo di innovazione tecnologia avrebbe dovuto pianificare per tempo gli investimenti e le migliorie da apportare all’infrastruttura in modo da giustificare le scelte fatte.

RFI, responsabile dell’infrastruttura ferroviaria, è infatti controllata dalle Ferrovie dello Stato e quindi dal MEF. Un controllo pubblico non può certo prescindere da un’innovazione che trascuri un fattore essenziale come quello umano. L’innovazione di per sé ha natura positiva e dovrebbe essere utilizzata per migliorare lo stile di vita dell’individuo mettendolo al primo posto attraverso nuove soluzione e soprattutto in presenza di investimenti pubblici, traguardando verso un’innovazione cosiddetta sociale.

Andavano perciò previsti per tempo investimenti come: riqualificazione di edifici fatiscenti quali la stazione di Sarmato, realizzazione di sottopassi in prossimità dei passaggi a livello, installazione di telecamere per il monitoraggio da remoto delle fermate per migliorare la sicurezza, sensoristica avanzata a bordo treno che consenta una connessione tra treni e sistemi intelligenti per la corretta diffusione delle informazioni, adeguamento delle infrastrutture in termini di accessibilità per anziani e disabili.

Tra l’altro la sempre più forte pressione derivante dai cambiamenti climatici ed anche la difficoltà a reperire fonti energetiche tradizionali quali gas e petrolio, dovrebbero spingere le persone ad un uso più frequente dei mezzi pubblici riducendo inquinamento e produzione di CO2. Nulla di tutto questo è stato fatto.

A fronte di una specifica richiesta dei sindaci di Calendasco e Rottofreno sulle infinite code che si creano in prossimità del casello, RFI risponde giustificando le attese con i tempi di percorrenza allungati per motivi di sicurezza legati alla fatiscenza della stazione di Sarmato (che pensano di avviare entro il 2022) e che l’ipotesi di eliminazione dei passaggi a livello con sottopassi è al vaglio della Regione con ipotesi di avviare il progetto entro fine anno. Come evidenziato dalla Consigliera Bellan, del gruppo di minoranza Ripensiamo Rottofreno con Paolo Bersani, nell’ultimo Consiglio Comunale, considerando i tempi di progettazione, di appalto e di realizzazione ci attendono ancora due o tre anni di disagi certi considerando che l’adeguamento dei cantieri presso le ex-stazioni non sono ancora conclusi. Come si diceva in precedenza, prima di attivare politiche di innovazione occorre fare gli investimenti necessari per evitare che il futuro diventi peggio del passato, trasformando innovazione in degrado».

Paolo Bersani, Simona Bellan, Mara Negrati, Simone Ventola

Consiglieri di “Ripensiamo Rottofreno con Paolo Bersani”

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