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Rapporto 2021 protezione e asilo

Nel Piacentino oltre 26mila600 soggiornanti regolari, 416 tra centri e sistema di accoglienza

Da giugno 2020 le presenze nei Cas si sono ridotte in maniera particolarmente forte anche su Piacenza (-168). I dati dell'indagine annuale

Nel Piacentino oltre 26mila600 soggiornanti regolari, 416 tra centri e sistema di accoglienza. Dati raccolti nel “Report protezione e asilo in Emilia-Romagna 2021”, curato dal Servizio regionale politiche per l’integrazione sociale, il contrasto alle povertà e terzo settore, in collaborazione con Anci Emilia-Romagna. 

«Sono circa 8 mila gli stranieri ospitati nel sistema di accoglienza - spiega la Regione a commento del report - dei quali il 70% nei Cas (Centri di accoglienza straordinaria attivati dai Prefetti) e il restante 30% nelle 386 strutture Sai promosse dai Comuni (Sistema di accoglienza e integrazione ordinario) aperte sul territorio regionale per dare ospitalità ad immigrati extracomunitari richiedenti asilo o altre forme di protezione internazionale e umanitaria. Numeri che segnano una contrazione degli arrivi, dopo il trend di crescita fino al 2019».

Il report - L'indagine prende in esame anche le situazioni dei singoli territori. «I soggiornanti regolari in Emilia-Romagna - si legge - diminuiscono per il secondo anno consecutivo. Al calo già registrato nel 2020 (-22.486) si aggiunge l’ulteriore diminuzione di questo anno. I permessi di soggiorno passano infatti da 404.310 a 383.356, con un calo di 20.954 unità (-5,2%). Il trend è omogeneo su tutti i territori provinciali».

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«In Emilia-Romagna - spiega il Report - i motivi familiari sono di gran lunga il macro-motivo più numeroso fra i nuovi ingressi nel corso del 2020 (65,4%). Si tratta di un dato uniforme su tutti i territori e in linea con quello riportato nel rapporto dello scorso anno».

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Cas - «Rispetto al primato di agosto 2017, l’accoglienza nei Cas in Emilia-Romagna si è ora ridotta di 8.425 persone, cioè circa del 60%» si legge nel report, che sottolinea come il trend discendente sia generalizzato su tutte le province, se si considerano come estremi il 2017 e il 2021.  «Notiamo poi come, da giugno 2020 - aggiunge - le presenze nei Cas si siano ridotte in maniera particolarmente forte su Reggio Emilia (-387 unità), seguita da Parma (-211), Modena (-175), Piacenza (-168) e Ferrara (-145). Più contenuti i cali a Forlì-Cesena. La provincia con il maggior numero di persone accolte nei Cas si conferma Modena, seguita da Ravenna che supera Reggio Emilia. Forlì-Cesena e Piacenza i territori con il numero inferiore».

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Il sistema di accoglienza e integrazione (Sai) - «Nel complesso nei primi nove mesi del 2021 - fa il punto la nota della Regione - sono transitati nei progetti Sai sul territorio regionale 2.830 persone, di cui 2.372 uomini (83,8%) e 458 donne (16,2%).  I minori stranieri non accompagnati sono stati 510 (18%). Quanto al Paese di provenienza dei profughi accolti nel sistema Sai, al primo posto si conferma la Nigeria (525), che precede Pakistan (308), Mali (281), Gambia (182) e Somalia (165). Per quanto riguarda la distribuzione sul territorio, il maggior numero era ospitato in provincia di Bologna (1.913), seguita da Modena (1.161), Ravenna (1.042), Reggio Emilia (982), Parma (700), Ferrara (653), Rimini (519), Forlì-Cesena (450), infine, Piacenza (416). Se guardiamo alla mappa territoriale dei progetti Sai, la provincia con il maggior numero di comuni coinvolti è Bologna (30), davanti a Parma (13), Ferrara (8), Rimini (5), Reggio Emilia (4), Modena (3), Ravenna e Forlì-Cesena, con 2 a testa. Fanalino di coda Piacenza (1)».

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L’ultimo aggiornamento dell’indagine annuale, che va avanti ininterrottamente dal 2006 viene presentato giovedì 24 febbraio 2022, nel corso di un webinar, alla presenza della vicepresidente della Regione Emilia-Romagna con delega alla Cooperazione internazionale e al Welfare, Elly Schlein, al quale sono iscritti oltre un centinaio tra operatori dell’accoglienza, amministratori pubblici e studiosi. «L’Emilia-Romagna - sottolinea la vicepresidente - crede fermamente nei valori della solidarietà tra i popoli e dell’accoglienza, come abbiamo dimostrato anche dando ospitalità a più di 400 afghani in fuga dal loro Paese dopo la presa del potere da parte dei talebani. E nella stessa direzione va anche l’accordo pluriennale siglato l’ottobre scorso tra la Regione, con l’assessore all’Università Paola Salomoni, e le cinque Università dell’Emilia-Romagna – Bologna, Modena-Reggio, Ferrara e Parma e Cattolica di Piacenza - per la concessione di 38 borse di studio ad altrettanti studenti e ricercatori afghani in fuga dal Paese». «Dal punto vista organizzativo - conclude - abbiamo sempre creduto nell’importanza di un sistema dell’accoglienza diffusa, che ha mosso i primi passi proprio nella nostra regione e da qui è stato poi un utile stimolo alla diffusione nel resto del Paese. Andremo avanti su questa strada, con l’obiettivo di potenziare la rete dei servizi di supporto».        

                    

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