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Giovedì, 18 Aprile 2024
L'allarme

«Strutture protette a rischio con la fuga del personale: ecco le criticità»

Lo denuncia Giovanni Baiardi, responsabile Fp Cgil del settore che a Piacenza impiega circa quattromila persone: «Si attivino tavoli permanenti per affrontare i problemi»

«A Piacenza è molto forte la preoccupazione per la costante emorragia di personale che registriamo nei servizi essenziali svolti dalla cooperazione sociale in ambito educativo, socio sanitario e anche nel mondo del privato che gestisce le Residenze per anziani (RSA). Di questo passo, i rischi di tenuta del comparto “socio-sanitario-educativo” sono strutturali. E’ in corso una vera e propria fuga dei professionisti del settore: molte professionalità scelgono di spostarsi nel pubblico impiego, altre hanno deciso di cambiare settore lasciando contratti stabili per uno precario». E’ questo uno dei paradossi che denuncia Giovanni Baiardi, responsabile Fp Cgil del settore. Uno scenario che «come sindacato abbiamo il dovere di analizzare e ‘contrattare’, in un contesto che punti a far tornare centrale la qualità dei servizi  e la dignità del lavoro». Baiardi chiama alle proprie responsabilità in primis «istituzioni e associazioni datoriali private» con «un invito a tutte le parti datoriali del privato socio sanitario assistenziale educativo e alle istituzioni pubbliche territoriali, affinché si attivino tavoli permanenti per affrontare il problema di emorragia di lavoratori dal settore e gli altri nodi irrisolti. Stiamo parlando di un mondo del lavoro che a Piacenza impiega attorno alle 4mila persone e che ha contribuito ad accrescere il valore del territorio, la dignità del lavoro e l’inclusione sociale, che oggi deve avere il coraggio di investire su una contrattazione migliorativa e una valorizzazione del personale».

Le criticità

Il sindacalista parla di alcune delle criticità rispetto a questo settore che come rappresentante dei lavoratori raccoglie nelle assemblee e in Camera del Lavoro. «Riscontriamo livelli di inquadramento non corretti e monte ore personali non raggiunti mentre aumentano le responsabilità per i lavoratori con la richiesta di una sempre maggior flessibilità e pluricompetenze non necessarie in passato. Inoltre, dispiace incappare in atteggiamenti che definiamo poco seri nel privato sociale e sanitario nella gestione del personale. Tutto questo genera sovente un difficile clima lavorativo, demotivante e che produce quel malcontento che va affrontato, e che si riverbera anche sulla salute dei lavoratori con l’aumento delle malattie dovute a stress lavoro correlato». A questo piano, poi, si aggiunge quello vertenziale. «Sono in aumento le vertenze individuali e la conflittualità di fronte al giudice del Tribunale del lavoro» aggiunge Baiardi. «Il fine ultimo dell’intera comunità, deve essere quello di salvaguardare i lavoratori professionisti, le utenze più fragili e il lavoro ma soprattutto la qualità dei servizi pubblici essenziali erogati ai cittadini. Così si potranno frenare l’emorragia del personale e l’esplosione dei “contratti pirata” che stanno mettendo a rischio la dignità del lavoro e la tenuta del sistema. E anche il rischio per Piacenza c’è».

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