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Studente di Agraria pianta quasi quaranta alberi in tre anni: «Possiamo fare molto per il nostro pianeta»

Il 20enne Paolo Bersani ha comprato, piantato e curato quasi 40 piante sul suolo comunale a Gragnano, Casaliggio e Campremoldo Sotto. Ha fatto suo il movimento Guerrilla Gardening e ha messo in pratica le conoscenze di Agraria: «Con poco possiamo fare tanto per il nostro pianeta»

«Ho sempre amato le piante e il verde, poi su internet ho scoperto il movimento Guerrilla Gardening e ho deciso che dovevo e potevo fare qualcosa per il mio territorio: dal 2016 ad oggi ho piantato quasi quaranta alberi sul suolo pubblico di Gragnano, Casaliggio, Gragnanino e Campremoldo Sotto. Ho chiesto il permesso in Comune, e a mie spese le ho piantate e me sono preso cura. Con me anche mio fratello Alfredo prima e poi il mio amico Riccardo Canderle». Così il 20enne Paolo Bersani racconta la sua grande passione. «Di giorno studio Agraria all'università statale di Milano, e nel tempo libero mi dedico a questa passione che ogni giorno sempre di più è diventata una missione. «Ho prediletto gli alberi da frutto perché facendo fioriture più consistenti attirano insetti impollinatori come api, bombi e api solitarie la cui popolazione è in calo ed è fondamentale per l'uomo e poi perché le persone possono cogliere i frutti gratuitamente. E così ho convinto mio fratello a seguirmi in questa passione e poi il mio amico Riccardo, ma vorrei lanciare un appello perché altri giovani si uniscano a me e ripetano questa attività nei loro paesi e territori». «A mie spese - spiega il giovane - ho comprato ciliegi, meli, peri, peschi, peri e mele cotogne, corbezzoli, ma anche ulivi, castagni, un leccio, glicine, mandorli. Poi ho individuato zone vuote o strategiche come alcuni campo giochi (a Gragnano in via Don Milani e via Pablo Neruda) e, sempre con il permesso del comune, ho messo in pratica le conoscenze apprese prima all'istituto agrario e poi all'università. Li ho piantati e me ne prendo cura quotidianamente». E infine: «La terra è di tutti, un albero nuovo è un bene per tutti, uno in meno è un male per la collettività. Ho capito che potevo fare qualcosa nel mio piccolo e l'ho fatto con tutta la passione e la dedizione che posso. Non c'è nulla di più bello di poter contribuire al bene del proprio territorio. Ora vorrei che tanti miei coetanei prendano esempio: con poco possiamo fare tanto».

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