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Martedì, 16 Aprile 2024
Prevenzione

"Sulla strada giusta", nel ricordo di Sonia un progetto dedicato ai giovani

Presentata la prima edizione del progetto e concorso rivolto agli studenti del triennio delle Scuole indetto e organizzato dall’associazione “Sonia Tosi” per promuovere la cultura della sicurezza stradale

Presentazione nella giornata del 5 dicembre della prima edizione del progetto e concorso rivolto agli studenti del triennio delle scuole superiori piacentine “Sulla strada giusta: se hai bevuto non guidare – se ha bevuto non farlo guidare”, indetto e organizzato dall’associazione “Sonia Tosi” Odv, con il patrocinio del Comune di Piacenza, della Provincia di Piacenza, del Ministero dell’Istruzione - Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia-Romagna, dell’ACI, dell’Osservatorio per l’Educazione alla sicurezza stradale e con la collaborazione della Polizia di Stato.

Accanto alla presidente del Consiglio comunale, Paola Gazzolo e agli assessori comunali Adriana Fantini e Mario Dadati, hanno illustrato i dettagli dell'iniziativa Danilo Tosi, presidente dell’associazione “Sonia Tosi” Odv, Mirko Mussi, comandante del Corpo di Polizia Locale del Comune di Piacenza, Davide Pani, commissario della Polizia di Stato - Sezione Polizia Stradale di Piacenza, Alberto Fermi, vice presidente dell’ACI di Piacenza, Cristina Capra, dirigente scolastica del liceo “Melchiorre Gioia” capofila del progetto e Fiorenzo Zani, referente dell’Ufficio scolastico territoriale di Piacenza - Ufficio Educazione fisica e stradale. Il progetto e concorso intende promuovere la cultura della sicurezza stradale in genere, con particolare riferimento alla prevenzione della mortalità stradale, causata dalla guida in stato d’ebbrezza o per assunzione di sostanze stupefacenti.

«Gli incidenti stradali – ha spiegato il papà di Sonia - sono un problema di salute pubblica molto importante, ma ancora troppo trascurato. Sono la prima causa di morte al mondo per i giovani sotto i 30 anni di età. Solo in Italia nel 2021 hanno perso la vita 2875 persone (8 morti al giorno). Quest’anno nel primo semestre contiamo 1450 vittime, senza contare le tragedie avvenute quest’estate: solo nell’ultimo week end sono morte 25 persone in maggioranza ragazzi e ragazze».

«Nelle prime riunioni del compapà sonia tosi danilo tosi 2022 con paola gazzolo-2itato dell’associazione – ha proseguito - abbiamo subito pensato a come rivolgerci ai giovani, a come parlare di questo problema ai ragazzi… ed è nata l’idea di indire un concorso che si è trasformato in un progetto lungo quasi l’intero anno scolastico. Il progetto da la possibilità di parlare di questo problema sociale in vari step in modo di mantenere l’attenzione alta e cercare di motivare i ragazzi a riflettere e a parlare fra loro».

«Dobbiamo – ha aggiunto - ha provare a cambiare la nostra prospettiva, a cambiare il modo di trattare l’incidentalità stradale. Come dice il mio amico Stefano Guarneri l’etimologia della parola incidente va ricercata nel latino incidens: participio presente del verbo incidere che significa “accadere, sopravvenire”. Ha dentro di se il concetto di destino, assenza di arbitrio: è un evento inevitabile, in quanto accade e non ci si può opporre. Il termine incidente lascia intendere che l’evento accaduto è al di fuori del controllo umano. In realtà almeno il 95% degli scontri stradali è dovuto a comportamenti alla guida sbagliati, spesso illegali e sempre evitabili, e quindi non c’è parola più sbagliata di incidente per descrivere scontri e collisioni che accadono sulle strade e provocano morti e feriti ogni giorno. Le parole ci condizionano, le parole influenzano il nostro pensiero».

«Credo sia ora di cambiare per dare il giusto valore alla vita umana, dando anche il giusto valore alle parole che usiamo per descrivere il fenomeno della violenza stradale. Ricordiamoci sempre “tutti possiamo essere Sonia”. E se tutti facciamo qualcosa per interrompere questa strage, rispettando le regole della strada e aiutando le forze dell’ordine, allora Antonio, Sonia, Daniele, Francesco, Andrea e tutte le vittime innocenti di omicidio stradale almeno avranno donato la propria vita per salvare la nostra. Questo deve essere l’obbiettivo principale del progetto». 

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