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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Tampone “fai da te”, Ugl: «Ok, ma è necessario potenziare il fascicolo sanitario elettronico»

La decisione dei test “fai da te” sarà valida solo per i vaccinati con tre dosi

«L’Ugl è sostiene e caldeggia da sempre la semplificazione burocratica ed amministrativa. Per questo, siamo favorevoli all’istituzione dell’auto-test con il tampone per iniziare e/e terminare l'isolamento in caso di positività e/o negatività al Covid-19». A scriverlo in una nota è il segretario regionale Emilia-Romagna dell’Ugl Tullia Bevilacqua, a commento dell’annuncio del presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini.

La decisione dei test “fai da te” sarà valida solo per i vaccinati con tre dosi e verrà illustrata nel dettaglio in conferenza stampa domani, lunedì 17 gennaio, dall’assessore regionale alle Politiche per la Salute, Raffaele Donini. Un provvedimento che dovrebbe diventare operativo già da mercoledì 19 gennaio.

Bonaccini ha spiegato a "Controcorrente" in onda televisiva ieri a Rete4 che nell’impossibilità di garantire il tracciamento “quando si superano certi numeri”, migliaia di nuove positività al giorno, è necessario seguire con "più velocità” l’andamento epidemico. «Eravamo favorevoli ed avevamo sollecitato un’altra misura che semplificava l’iter del tracciamento: la validazione del test del tampone rapido antigenico in farmacia  piuttosto che costringere i cittadini alle lunghe code ai centri sanitari. Ed oggi diciamo ‘sì’ all’uscita o all’entrata nel periodo di isolamento e quarantena attraverso l’autotesting, meglio ancora se con costo del kit a carico del servizio sanitario. Riconosciamo la lungimiranza di scelte, per altro condivise dalle parti sociali, che confermano l'Emilia-Romagna all'avanguardia nel varo di provvedimenti innovativi. Ma, altresì, chiediamo di valutare con attenzione il tema prendendo le giuste misure su un'altra procedura annunciata da Bonaccini».

Con riferimento all’annuncio che le persone che   devono iniziare, se positive, la quarantena o, in caso di negatività, terminarla, dovranno caricare in autonomia sul proprio Fse-Fascicolo sanitario elettronico la foto del tampone. «Un aspetto della questione che impatta in un altro problema – spiega il segretario regionale di Ugl Emilia-Romagna -. In Emilia-Romagna sono poco più di un milione   i Fascicoli sanitari elettronici attivi, a fronte di un’utenza potenziale, cioè assistiti con un medico di medicina generale o pediatra di libera scelta, di 4,5 milioni di persone. Per anni i cittadini non si sono fatti carico dell’attivazione e adesso che il Fascicolo sanitario elettronico è creato in automatico da remoto per ogni emiliano-romagnolo non tutti decidono di averne accesso e men che meno di integrarlo, aggiungendo autonomamente certificati, foto e documenti, per completare   la propria storia medica. Adesso urge una campagna informativa a tappeto, domiciliare, per allargare la platea degli utenti di questo valido supporto telematico», spiega Tullia Bevilacqua.

Il segretario Ugl, sul tema del Fascicolo sanitario elettronico, nel tempo è già intervenuto evidenziando la difficoltà registrata da tanti a rendere fruibili dagli operatori i dati contenuti nel proprio Fse da una regione all’altra, da un comune all’altro, oppure l’episodica assenza di alcuni documenti sanitari perché la struttura presso la quale è stato effettuato l'esame o la visita non erano integrate nella rete informatica accreditata che tiene in linea i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta con tutte le strutture e i medici specialisti delle aziende sanitarie della Regione Emilia Romagna.

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