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Tecnologia per conciliare vita e lavoro delle mamme, premiato il progetto #Conciliamo della coop Tice

Il progetto, che la cooperativa sociale Tice di Piacenza ha messo a punto insieme allo studio di consulenza del lavoro Cristina Brega, si è aggiudicato dalla Regione Emilia Romagna il Premio Responsabilità sociale d'Impresa "Innovatori responsabili"

Conciliare i tempi del lavoro con quelli di vita della propria famiglia, grazie all'apporto della tecnologia che permette di connettersi e operare in rete in orari e luoghi distanti dal posto di impiego. E' il progetto #Conciliamo, che la cooperativa sociale Tice di Piacenza ha messo a punto insieme allo studio di consulenza del lavoro Cristina Brega, e che si è aggiudicato dalla Regione Emilia Romagna il Premio Responsabilità sociale d'Impresa "Innovatori responsabili". 

Inoltre, attraverso l'applicazione nella propria cooperativa delle azioni per migliorare la qualità della vita e del lavoro dei dipendenti - con complessivamente 28 persone coinvolte - Tice beneficerà di oltre 17mila euro di sgravi contributivi da parte dell'Inps, previsti da un Decreto legge del 2015. Una sperimentazione, relativa al biennio 2017/2018, per favorire la conciliazione dei tempi all'interno delle aziende, che la coop piacentina ha saputo sfruttare presentando il progetto supervisionato dal consulente del lavoro.
 
«Abbiamo formulato alcune proposte - spiega la presidente di Tice Francesca Cavallini - per creare condizioni di lavoro migliori per le nostre dipendenti, che sono soprattutto donne e spesso mamme. Così ci siamo confrontati con la nostra consulente Cristina Brega e, grazie alle sue preziose indicazioni, abbiamo dato forma a #Conciliamo, una serie di azioni, che potremmo definire 2.0, per conciliare vita e lavoro. Quali? Ad esempio diamo la possibilità di spendere una quota di ore di lavoro delocalizzate rispetto al luogo di impiego, grazie al cosiddetto smartworking, che fa leva sulla connettività dei telefonini o di altri dispositivi che permettono di operare a distanza. Riconoscendo una parte di ore di lavoro svincolate da uno spazio fisico diamo la possibilità ai dipendenti di essere più liberi e di gestire meglio il proprio tempo. L'altra azione riguarda le nostre dipendenti in maternità, abbiamo concesso un rientro "virtuale" al lavoro dopo il periodo successivo al parto. Si tratta di un mese organizzato attraverso momenti di formazione a distanza e di lavoro a domicilio per le neo mamme. Insomma una transizione più morbida che offre maggiore autonomia alle lavoratrici che tornano in cooperativa dopo l'assenza da maternità».
 
«La sfida colta da Tice è molto importante - fa notare Cristina Brega - e dimostra che le imprese possono trovare gli strumenti adeguati per ottimizzare la propria organizzazione del lavoro, venendo incontro alle esigenze del personale, ottenendo un obiettivo duplice: più qualità della vita, più produttività».

Con i 5mila euro ottenuti grazie alla menzione e al premio della Regione Emilia Romagna, Tice farà scuola, insegnando ad altre aziende le buone pratiche adottate al proprio interno per migliorare la vita dei dipendenti.

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