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Terme: 18,4 milioni di euro l’anno per le cure rimborsabili dal Servizio sanitario regionale

Vale per gli anni 2020-2022 e riguarda la fornitura di prestazioni in regime di accreditamento, che nel 2018 sono state circa 1 milione 900mila erogate ad oltre 100mila residenti. Nella nuova intesa prevista anche l’introduzione di flussi informatici per rilevare in modo più puntuale le singole cure effettuate

Terapie inalatorie, ventilazioni polmonari, trattamenti per la sordità rinogena, fanghi o docce per i disturbi artroreumatici, cure per le patologie della pelle. Oltre 18 milioni di euro l’anno per le cure termali rimborsabili dal Servizio sanitario regionale dell’Emilia-Romagna: a tanto ammonta il tetto di spesa massimo complessivo stabilito dal nuovo Accordo tra la Regione e le 24 aziende termali accreditate del territorio. Accordo valido per il triennio 2020-2022, approvato in questi giorni dalla Giunta regionale, che sarà siglato prossimamente dall’assessore alle Politiche per la salute, Sergio Venturi, e dai rappresentanti di Federterme regionale e Coter, il Consorzio del circuito termale dell’Emilia-Romagna.

«Con quest’intesa confermiamo il nostro impegno per garantire agli assistiti un adeguato livello di tutela sanitaria su tutto il territorio- commenta l’assessore Venturi-. Da diversi anni ormai vengono stipulati specifici Accordi che regolano i rapporti tra la Regione e le aziende termali dell’Emilia-Romagna accreditate per la fornitura di prestazioni a carico del Servizio sanitario regionale ai cittadini residenti. Accordi con cui vengono riconfermati l’unitarietà del ‘sistema’ termale e il suo dimensionamento, adeguato a rispondere ai fabbisogni dei cittadini nel rispetto dei Livelli essenziali di assistenza. I buoni risultati ottenuti- conclude Venturi-, a livello di qualità dei servizi, sono frutto anche del proficuo rapporto di collaborazione instaurato, nel corso degli anni, tra le aziende termali e questa Regione».

L’Accordo in sintesi


Dai bagni per le malattie artroreumatiche alle cure inalatorie, dalle terapie per calcolosi urinarie alle ventilazioni polmonari, solo per citarne alcune: si tratta di prestazioni che rientrano nei Livelli essenziali di assistenza (Lea), e quindi garantite - dietro specifica impegnativa del medico di famiglia o di uno specialista - o con il pagamento di un ticket o, per alcune categorie di invalidi, gratuitamente. Circa 1 milione 900mila quelle erogate in Emilia-Romagna nel 2018 agli oltre 100mila residenti che si sono rivolti ai centri termali accreditati per effettuare le cure.  Il nuovo Accordo conferma sostanzialmente i tetti di spesa definiti da quelli precedenti, a partire dal 2011. La novità principale è l’intesa, tra Regione e Federterme, per introdurre un sistema di flussi informativi che consenta di rilevare in modo più puntuale le singole cure effettuate. Rientra nell’intesa anche un documento con cui le Aziende termali firmatarie si impegnano, nell’ambito delle proprie scelte aziendali, a rispettare il tetto di spesa massimo stabilito, identificando specifiche procedure, concordate e sottoscritte, per la definizione di tetti di spesa individuali. Nel caso in cui la produzione di prestazioni ecceda il tetto di spesa massimo complessivo regionale per l’anno 2020, le Aziende termali s’impegnano a rientrare nel 2021; allo stesso modo, in caso di produzione eccedente per l’anno 2021, s’impegnano a rientrare entro e non oltre il 2022.

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