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Castelvetro / Castelvetro Piacentino

Terzo ponte sul Po, la Lega: «La Regione spieghi le future strategie di viabilità»

A chiederlo sono il capogruppo della Lega E-R Matteo Rancan e Maura Gandolfi, consigliera a Castelvetro. «Ai proprietari terrieri comunicazioni da Autovia Padana per l'esproprio dei terreni»

«Dopo anni di silenzio e una storia lunga e travagliata si torna a parlare del Terzo ponte sul Po fra la Bassa Piacentina e Cremona. Lo scorso mese, infatti, ai proprietari dei terreni sui quali dovrebbe sorgere il nuovo viadotto sono arrivate alcune comunicazioni da parte di Autovia Padana circa l’esproprio per la ripresa dei terreni per consentire la realizzazione dell’opera. La Regione ne è a conoscenza?». A chiederlo, attraverso un atto ispettivo indirizzato alla giunta di viale Aldo Moro, è il capogruppo della Lega ER Matteo Rancan insieme a Maura Gandolfi, capogruppo Lega in consiglio comunale a Castelvetro Piacentino.

«L’infrastruttura è stata dichiarata di interesse statale, approvata con Decreto ministeriale dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti nel 2011 a seguito della Conferenza dei Servizi per il perfezionamento dell’Intesa Stato-Regioni ma del progetto non si parla da anni soprattutto dopo che, il 31 agosto 2016, allo scadere dei termini per l’emissione della dichiarazione di pubblica utilità, nonostante le richieste delle Province di Parma, Piacenza e della stessa Regione, il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile decise di non inoltrare agli enti nessun decreto di proroga» hanno ricordato i leghisti. «Ora, improvvisamente, il cambio di passo che ha spiazzato i residenti. Chiediamo quindi alla Regione se fosse a conoscenza della volontà di Autovia Padana di riprendere l’iter per la costruzione dell’opera e se intenda dare spiegazioni alla cittadinanza di Castelvetro Piacentino in merito alle future strategie di viabilità territoriale, partecipando anche ad un tavolo interistituzionale di confronto tra gli enti interessati al progetto del Ponte» hanno spiegato gli esponenti del Carroccio. «Di qui l’atto ispettivo per sapere se la Giunta sia a conoscenza del cronoprogramma relativo alla realizzazione dell’opera e se intenda intervenire in prima persona» hanno concluso Rancan e Gandolfi.

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