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“Ti presento i miei”, i corsi della Cattolica spiegati ai futuri studenti e ai loro genitori

L'iniziativa dell’ateneo piacentino ha illustrato ai neodiplomati e ai loro familiari i percorsi formativi delle facoltà. Focus posto anche sulle nuove competenze richieste

La risposta alla domanda che si pongono i genitori dei futuri studenti dell’Università Cattolica risiede in uno spazio di 30mila metri quadrati. È il magazzino della Barilla. Daniele Fornari, uno dei docenti impegnati nell’illustrare l’offerta formativa delle lauree triennali dell’ateneo piacentino durante l’iniziativa “Ti presento i miei”, ha raccontato della visita svolta al magazzino con alcuni studenti. «Siamo entrati in questo spazio enorme e non c’era una persona - dice il professore rivolto a studenti e genitori - c’erano però 35 robot che si spostavano con grande tempismo, che usavano strisce pedonali e che raggiungevano altezze e pesi di carico impensabili per un uomo. C’era poi, in un angolo, un piccolo gabbiotto con 4 persone che gestivano i robot. Solo dieci anni fa quel magazzino brulicava di un centinaio di dipendenti. I ragazzi erano quasi sotto choc, al ritorno non parlavano d’altro». 

Ecco allora la risposta alla domanda: perché mio figlio dovrebbe frequentare l’Università Cattolica? Per una questione di competenze offerte dall’ateneo, da intercettare per tempo, in modo di essere pronti alle richieste del mercato del lavoro di domani, che è già oggi.

“Ti presento i miei” è l’iniziativa volta a illustrare ai ragazzi e ai loro genitori i percorsi formativi della sede di Piacenza. Nella duplice modalità - in presenza e via web - sono stati presentati contemporaneamente i corsi di laurea in Scienze e tecnologie agrarie, Scienze e tecnologie alimentari e Food production management (SAFE), in Economia aziendale e Doppia Laurea in Management internazionale (Double degree), in Management per la sostenibilità, in Giurisprudenza: profili Diritto e innovazione digitale e Diritto&Economia (Doppia laurea 5+1) e in Scienze dell’educazione e della formazione. 

Un termine - Agility - può essere preso come paradigma di questi tempi, è la capacità richiesta oggi nel mondo del lavoro. Lo usa sempre Fornari e riguarda la capacità di adattarsi ai cambiamenti. Le hard skills, quelle per intenderci dei robot del magazzino Barilla, sono state sostituite dalle soft skills dice il professore. Possibilità occupazionali e laboratori, attenzione alla crescita anche personale degli studenti, nonché opportunità e servizi offerti dall’università sono stati al centro delle presentazioni dei corsi. Edoardo Fornari che insieme ai docenti Francesco Masoero e Roberta Dordoni ha accolto le famiglie interessate a Scienze e tecnologie agrarie e Scienze e tecnologie alimentari, ha sottolineato l’importanza di ritrovarsi in presenza perché «la nostra università, più di altre, crede nella relazione fra le persone». Qualche dato, a proposito di opportunità, è presentato da Fornari. «Il 23% della spesa delle famiglie riguarda prodotti alimentari, mentre il settore agroalimentare sviluppa 522 miliardi di euro, corrispondente al 15% del Pil. È un settore che conta un milione e mezzo di aziende». 

A famiglie e studenti è stata data anche la possibilità di visitare il Campus. Uno spazio fisico, pensato per accogliere sia gli studenti ancora incerti sulla scelta, sia quelli che hanno già deciso che cosa studiare dopo la maturità e necessitano di un supporto per le pratiche di immatricolazione. È inoltre pensato per coloro che si sono già iscritti e hanno bisogno di informazioni per muovere i primi passi in ateneo.

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