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Transito in Valtrebbia, venerdì nuova ordinanza

Summit in prefettura. Al vaglio la riduzione dei disagi, con meno limiti in certi tratti, peso degli autoarticolati, sensi alternati. Il prefetto: «Al primo posto c’è la sicurezza. Monitoreremo la situazione». La Polstrada: «Finora ordinanza rispettata»

Venerdì l’Anas emetterà una nuova ordinanza, mentre la prefettura terrà monitorata l’attività. E’ prevista una revisione dei limiti che impediscono il transito ai mezzi pesanti in Valtrebbia e l’ottica con la quale si stanno muovendo gli addetti ai lavori è quella della “riduzione del danno” cercando di provocare meno disagi a chi in Valtrebbia ci vive e ci lavora. Secondo indiscrezioni, si starebbe lavorando all’ipotesi di traffico alternato, alla valutazione del peso degli autoarticolati e dei tratti che necessitano maggiore attenzione.

E’, in sintesi, il risultato del nuovo vertice, di natura tecnica, che si è svolto il 6 febbraio, in prefettura. Al tavolo erano presenti la prefettura con il vice prefetto vicario Leonardo Bianco, l’Anas, le Unioni dei Comuni (che hanno portato le richieste dei cittadini e delle imprese), la Polstrada, i Carabinieri, i Vigili del fuoco, la Provincia. «Si è cercato di tenere presenti le esigenze comuni - ha affermato il prefetto, Maurizio Falco - e sarà importante mantenere i tempi di intervento. Le misure saranno diversificate per i vari territori e ci sarà un percorso che richiederà autorizzazioni.

Il comandante della Polstrada, Angelo Di Legge, ha sottolineato come l’esigenza primaria sia la sicurezza: «Finora, la Polstrada non ha elevato sanzioni, per cui l’ordinanza è stata rispettata. La cosa certa è che l'ordinanza è in vigore. L'ordinanza fino a che non verrà o cancellata o ne verrà fatta un'altra resta valida quindi i divieti sulla Statale 45 sono quelli che sono stati emessi con l'ordinanza del 31. All’incontro, comunque, è stata recepita l’esigenza di rivedere l'ordinanza alla luce di quanto emerso».

Il prefetto ha spiegato che si è messo in campo «un approccio misto, mentre la prima ordinanza è stata tacciata di essere troppo generica e forse sproporzionata rispetto alla situazione, da parte di Anas c'è stata la volontà di recepire questo tipo di esigenza. Del resto, loro hanno dovuto agire immediatamente. Al territorio va dato un segnale di riduzione al massimo del disagio. Quello che è giusto dire oggi è che Anas è venuta con ulteriori rilievi sui punti più critici e ha certificato e confermato la necessità di intervenire velocemente con i lavori, perché altrimenti la sicurezza stradale che è una delle cose più importanti sarebbe stata messa a rischio. Noi monitoreremo la situazione e, se necessario, interverremo di nuovo». 

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