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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Trent’anni dei Musei Civici: un’offerta culturale che non ha nulla da invidiare alle altre città emiliane

L’esposizione ad ingresso gratuito è visitabile sino al 13 gennaio negli orari: martedì, mercoledì, giovedì 9 – 13 / venerdì e sabato 9 - 13 e 15 – 18 / domenica 9,30 - 13 e 15 – 18

E’ aperta nella prestigiosa cornice della Cappella Ducale di Palazzo Farnese, la mostra fotografica e documentaria dedicata ai trent’anni dei Musei Civici. L’esposizione ad ingresso gratuito è visitabile sino al 13 gennaio negli orari: martedì, mercoledì, giovedì 9 – 13 / venerdì e sabato 9 - 13 e 15 – 18 / domenica 9,30 - 13 e 15 – 18. L’ideazione e il coordinamento sono di Antonella Gigli e Benito Dodi, con la collaborazione di Alessandro Bersani, Davide Groppi, Massimo Maloberti, Stefano Morbelli, Eugenio Pinotti, Matteo Sichel, Daniela Sprega, Daniela Tagliaferri e per la grafica lo Studio E TRE. La rassegna comprende anche il video di Veronica Guandi che offre le testimonianze dell’ex sindaco Stefano Pareti e di Stefano Pronti, mentre in un secondo filmato di Alessandro Bersani ha realizzato un film composto da micro riprese girate in slow motion dentro il modello ligneo di Palazzo Farnese, per mostrare come sarebbe stato imponente il palazzo se fosse stato costruito per intero. Sul lato sinistro dello schermo televisivo collocato nella Cappella Ducale una vista ipotetica dal loggiato sul cortile del palazzo costruito interamente, mentre sul lato destro una vista da Piazza Cittadella dello stesso , ma dall’esterno della facciata che avrebbe accolto l’ingresso principale.

In pre inaugurazione la direttrice dei Musei Civici Antonella Gigli, ha messo in evidenza come la mostra intende anche tributare un riconoscimento a coloro che nel corso degli anni con passione, idee e lavoro quotidiano, hanno contribuito a far rivivere Palazzo Farnese: dal 1988 e sino ad oggi il Comune di Piacenza, l’Ente per il Restauro e l’utilizzo di Palazzo Farnese, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, la Regione Emilia Romagna e con il sostegno della Banca di Piacenza, della Fondazione di Piacenza e Vigevano, di Assindustria e di altri sponsor pubblici e privati. L’assessore alla Cultura Jonathan Papamarenghi ha evidenziato come nell’ambito delle scelte dell’Amministrazione comunale vi debba essere priorità per l’investimento culturale e come si debba necessariamente guardare al complesso di Palazzo Farnese. A seguire gli interventi dell’architetto Cristian Prati per la Soprintendenza all’Archeologia, Belle Arti «Piacenza non ha nulla da invidiare ad altre realtà emiliane», del professor Bruno Adorni  «Con tutte le amministrazioni che si sono succedute nel tempo le cose a Palazzo Farnese hanno funzionato» e dell’architetto Benito Dodi, il quale ha ricordato il grande contributo derivato dal lavoro svolto dal senatore Alberto Spigaroli «il motore di ogni situazione che ha portato in porto l’obiettivo di valorizzare il Farnese e le mura farnesiane».

Le tappe

L’idea del recupero di Palazzo Farnese come sede delle raccolte artistiche e storiche, nonché dell’Archivio di Stato, risale al 1909 e si deve in particolare al conte Dionigi Barattieri di San Pietro. A partire dagli anni Venti, da più parti furono proposti progetti per la trasformazione dell’edificio in “palazzo della cultura”, per il quale si rendeva necessario il passaggio preliminare dal Demanio militare a quello civile: a quel tempo, infatti, la mole farnesiana era ancora sede di alcuni reparti dell’esercito, che vi rimasero sino al 1945. In seguito, sino alla fine degli anni Cinquanta, Palazzo Farnese fu rifugio per gli sfollati. 

Fu alla fine degli anni Sessanta che il Palazzo passò al Demanio civile e venne assegnato al Ministero della Pubblica Istruzione. Contestualmente, l’allora presidente dell’Ente Provinciale per il Turismo Carlo Graviani pensò di dare vita a un ente che potesse occuparsi del recupero e del riuso della Mole Vignolesca e della Cittadella Viscontea.

Nel 1965 divenne operativo l’Ente per il Restauro e l’utilizzo di Palazzo Farnese con presidente il senatore Alberto Spigaroli, nominato nel 1975 sottosegretario del neonato Ministero per i Beni Culturali. Dal 1972 al 1976, nelle sale del Palazzo vennero allestite alcune mostre, curate dal professor Ferdinando Arisi, che fu il primo conservatore-direttore dei Musei civici a Palazzo Farnese.

Grazie a fondi cospicui del Ministero dei Lavori Pubblici un intero decennio furono portati a compimento diversi interventi di restauro alle architetture. La svolta si ebbe nel 1976 con la concessione in uso del palazzo al Comune da parte del Demanio dello Stato (diventato di proprietà comunale nel 2014). Nel 1982 il Comune di Piacenza si impegnò definitivamente nel recupero dell’edificio e nella sua trasformazione a sede museale garantendo all’Ente l’assegnazione annuale di finanziamenti per gli interventi più necessari e affidando al professore e architetto Arrigo Rudi e al professor Andrea Emiliani l’incarico per la definizione di un progetto generale di allestimento e organizzazione del Museo civico a Palazzo Farnese. Nel 1983 il Consiglio Comunale approvò la proposta generale di organizzazione e i criteri di esposizione del Museo Civico in Palazzo Farnese.

Le date significative

1988 Museo del Risorgimento e Museo civico - Allestimento

1990 Museo delle Carrozze - Allestimento

1997 Pinacoteca - Allestimento

1998 Ampliamento del Museo delle carrozze

1999 Museo Archeologico - Allestimento prima sezione (Paleolitico e Neolitico)

2001 Fegato di Piacenza - Allestimento

2003 Museo archeologico - Allestimento seconda sezione (età dei Metalli)

2004 Nuovo allestimento dipinto di S. Botticelli e Sezione Storica del palazzo con modello ligneo

2008 Allestimento collezione di dipinti Rizzi-Vaccari

2009 Museo Archeologico Allestimento (Sezione di pre-protostoria)

2011 Restyling allestimento del Museo del Risorgimento

2012 Restyling allestimento Museo delle Carrozze

2014 Antiquarium Allestimento

2015 Fegato di Piacenza - Restyling allestimento

2018 La direzione musei sta lavorando all’allestimento della Sezione Romana nei sotterranei protofarnesiani e farnesiani, che verrà approntata agli inizi del 2020.

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