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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Troppi cinghiali in provincia, i sindaci chiedono un piano di abbattimenti

Peste suina, il consigliere provinciale Maloberti e 45 sindaci (tranne Ferriere) hanno scritto al commissario straordinario Psa Ferrari per sollecitare l’intervento della Regione

Ben 45 sindaci (su 46) del territorio piacentino hanno condiviso le istanze raccolte nella lettera con la quale il consigliere provinciale Giampaolo Maloberti chiede al commissario straordinario per la Peste Suina Africana (PSA), Angelo Ferrari, di approntare al più presto un piano di eradicazione importante dei cinghiali per la nostra provincia. 

Per i firmatari la «sempre più diffusa presenza di cinghiali determina una situazione ormai fuori controllo». «Da ormai un decennio - sottolinea la missiva - la presenza di questo animale selvatico è andata aumentando, con gravi danni alle produzioni agricole e con i rischi connessi agli incidenti stradali, spesso gravi e talvolta anche invalidanti. Con l’avvento della Peste Suina Africana, e le conseguenti limitazioni alla caccia al cinghiale, quanto soprascritto è destinato sicuramente a peggiorare».

A Ferrari, che è anche direttore dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale Piemonte Liguria Valle d’Aosta, il consigliere provinciale con delega ai Rapporti con la Regione in materia di Agricoltura, Caccia e Pesca e i 45 sindaci rappresentano in modo dettagliato anche i rischi, confermati da recenti studi, connessi a una lunga serie di malattie che possono essere trasmesse dai cinghiali ad altri animali (con gravissimi danni per gli allevamenti) e in alcuni casi all’uomo, «determinando patologie ad esito talvolta fatale».

«L’eccessivo numero di cinghiali - commenta il consigliere Maloberti - attenta alla sicurezza delle aziende agricole ma anche dei cittadini, e può evolversi anche in un grosso problema di sanità pubblica. Per questi motivi, insieme ai sindaci - che ringrazio per il loro pieno e convinto sostegno - abbiamo invitato il Commissario Ferrari a chiedere all’Assessore all’Agricoltura della Regione Emilia-Romagna, Alessio Mammi, un piano di eradicazione importante per Piacenza e provincia: dal nostro punto di vista è l’unica strada percorribile per avere un risultato soddisfacente».

Al Commissario Straordinario Psa Ferrari, i firmatari chiedono pertanto, in aggiunta alle misure già avviate ai diversi livelli, «una attenta disamina delle azioni di contrasto, in particolare di quelle definite ‘ecologiche’, per verificarne la efficacia e la rapidità attivandosi, sempre con il nostro Assessore Regionale, per l’adozione a livello normativo dei correttivi che risulteranno necessari ed indicati».

Unico comune a non condividere la richiesta è stato quello di Ferriere. Il Comune motiva così la sua decisione. «Noi siamo sempre disposti a dialogare e ad ascoltare le istanze delle categorie – spiega il sindaco Carlotta Oppizzi - agricoltori e cacciatori, nello specifico, del nostro territorio. Al momento non ci è stata rappresentata l’urgenza di un piano straordinario di abbattimento dei cinghiali, se tale esigenza emergesse non avremmo problemi ad attivarci nelle sedi competenti. Così come se si manifestasse un problema di peste suina metteremmo in atto ogni provvedimento a tutela della sicurezza. Detto questo certamente il tema del “rapporto” tra presenza dei cinghiali e agricoltura va tenuto sotto controllo, ma credo che si possa fare valutando risarcimenti per i danni e incentivi alle misure di prevenzione dei danni stessi».

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