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«Un 25 aprile diverso ma che può contare sugli stessi principi fondanti»

La nota dell'Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra, sezione provinciale di Piacenza

«A causa dell'emergenza coronavirus, la ricorrenza del 75° anniversario della fine della Guerra di Liberazione viene a coincidere con uno dei momenti più delicati nella storia del nostro paese durante il dopoguerra. In una situazione dolorosa come quella attuale, i valori della nostra Costituzione, che di quella Guerra di Liberazione costituiscono il lascito ideale alle generazioni future, più che mai devono costituire il punto di riferimento fondamentale per la nostra società, comprensibilmente scossa da paura e smarrimento», si legge nella nota dell'Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra - Sezione Provinciale di Piacenza. «In Italia, così come negli altri paesi, nella Guerra di Liberazione la popolazione civile ha dato un apporto fondamentale e, come riconosciuto dagli storici e dagli stessi combattenti, la resistenza disarmata di tantissimi uomini e donne comuni è stata un fattore determinante, assumendo molte forme diverse, tutte ugualmente importanti: assistenza agli sbandati, ai disertori, agli ebrei, ai prigionieri fuggiaschi o a altri tipi di perseguitati; ed ancora, piccole o grandi forme di sabotaggio, aiuto materiale e morale ai combattenti, fino ad arrivare ad episodi eclatanti come le “Quattro Giornate di Napoli”, vera e propria rivolta di popolo contro gli invasori. Il prezzo che i civili hanno pagato per questa loro partecipazione è stato altissimo, così come nella guerra in generale: secondo i dati ufficiali forniti dall’Istituto Centrale Statistica nel dopoguerra, il numero dei civili caduti dopo l’armistizio è di oltre 120.000 e quello dei civili rimasti invalidi o ciechi o con una vittima in famiglia raggiunge quasi un milione. Il ruolo della popolazione civile nella Guerra di Liberazione e il sacrificio in essa di tanti uomini, donne e bambini ha trovato nel 2015 un riconoscimento ufficiale con il conferimento all’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra della Medaglia della Liberazione da parte del Ministro della Difesa, un atto di cui l’Associazione stessa è stata promotrice. Anche in questo 25 aprile così diverso dai precedenti, le vittime civili di guerra italiane rivendicano con orgoglio questo loro ruolo all’interno di quel grande movimento collettivo grazie al quale, ancora oggi, l’Italia può contare su dei principi fondanti di altissimo valore morale sanciti nella nostra carta costituzionale».

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