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Un'ambulanza della Croce Rossa dedicata ad Antonio Righi: «Instancabile soccorritore»

Righi si è spento a 67 anni nella mattinata di giovedì 9 aprile all’ospedale di Piacenza dopo esservi rimasto ricoverato dai primi di marzo

Un’ambulanza della Croce Rossa di Piacenza dedicata ad Antonio Righi, l’instancabile volontario della CRI piacentina che ha combattuto contro il Coronavirus fino all’ultimo, ma non ce l’ha fatta. Righi si è spento a 67 anni nella mattinata di giovedì 9 aprile all’ospedale di Piacenza dopo esservi rimasto ricoverato dai primi di marzo. In Piazza Sant’Antonino, piazza dedicata al Santo martire, Patrono di Piacenza - gli fu intitolata la prima cattedrale della città, l'attuale Basilica di Sant'Antonino - alla presenza di Alessandro Righi, figlio del compianto Antonio, e di Alessandro Guidotti, Presidente provinciale della Croce Rossa di Piacenza, è stata inaugurata la nuova ambulanza Fiat Ducato, già completamente equipaggiata con tutti i presidi medicali. «Antonio era una presenza costante - ricorda Alessandro Guidotti - amava la propria famiglia ma anche la famiglia della Croce Rossa e viveva il volontariato a tutto campo dall'emergenza-urgenza ai servizi sportivi, era un grande appassionato di calcio. Era attivo anche nelle assemblee come coscienza critica». «È stato un lutto che ha investito tutta la Croce Rossa di Piacenza e non solo – continua Michele Gorrini, coordinatore della CRI di Viale Malta -. Era un instancabile soccorritore che svolgeva servizio tre volte a settimana, una persona sempre disponibile. Quando ci fu bisogno di andare a prestare soccorso alle popolazioni colpite da terremoto avvenuto in Emilia nel maggio del 2012, Antonio fu tra i primi a dare la propria disponibilità a recarsi sul luogo del sisma». Su proposta sia dei volontari che dei dipendenti, il Consiglio Direttivo della Croce Rossa di Piacenza ha deciso di dedicargli la nuova ambulanza che verrà utilizzata proprio sui servizi di emergenza territoriale in convenzione con il 118. Antonio Righi era assiduo soccorritore e si prestava con impegno e dedizione a fare il volontario proprio sui mezzi destinati all’emergenza-urgenza. Fino a pochi giorni prima di non sentirsi bene ed accusare i primi sintomi del COVID-19 ha dedicato il suo tempo e le sue energie al servizio della comunità. Non a caso il Consiglio della CRI di Piacenza ha deciso di intitolargli proprio l’ambulanza giunta dal Comitato Nazionale della Croce Rossa Italiana, un mezzo acquistato grazie alle donazioni per i territori duramente colpiti durante la prima ondata della Pandemia da Coronavirus. «Antonio sarà sempre con noi, egli rappresenta la massima espressione di volontariato, di dedizione al proprio territorio e alla propria comunità - conclude Michele Gorrini - Il nome di Antonio echeggia oggi e sarà da faro per le future generazioni di volontari».  

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