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Un gruppo di lavoro per la continuità educativa 0-6

L’assessore Corvi: «Aria nuova per i servizi ai più piccoli»

Si chiama Ninfa, acronimo che unisce NIdi e INFAnzia, il gruppo di lavoro sulla continuità educativa per la fascia 0-6 anni, riunitosi ieri a Palazzo Farnese per un nuovo incontro preliminare alla costituzione formale che avverrà nel prossimo mese di settembre, con l’avvio dell’anno educativo 2023-2024. Il logo è racchiuso in un fiore, l’anemone, che porta il nome della ninfa delle brezze boschive «come emblema – spiega l’assessore Nicoletta Corvi – dell’aria nuova che vorremmo far soffiare tra i servizi che la nostra città può offrire alle famiglie e ai più piccoli. Si tratta di un progetto che insieme alla sindaca Tarasconi e ai colleghi di Giunta ho voluto fortemente, raccogliendo l’immediata adesione dell’Ufficio scolastico provinciale, nonché dei gestori privati e convenzionati dei nidi e delle scuole d’infanzia paritarie. Ad oggi, fatta eccezione per la struttura comunale Edugate, le realtà private sono le sole, sul territorio, a garantire la continuità educativa tra le fasce 0-3 e 3-6 anni: una proposta nel cui valore pedagogico crediamo molto e in merito alla quale vogliamo favorire la consapevolezza, condividendo le buone prassi che ne possano facilitare l’attuazione a Piacenza e rispondendo così, con un’iniziativa concreta, alle più recenti indicazioni ministeriali che chiedono alle Amministrazioni locali di impegnarsi in tal senso».

Il gruppo di lavoro annovera, oltre all’assessora Corvi e alla responsabile dei Servizi educativi comunali Emanuela Gennari, 38 componenti: la docente Manuela Rossi per l’Ufficio scolastico provinciale, le dirigenti del 2° e 5° Circolo didattico Giovanna Solari e Monica Caiazzo, il coordinamento pedagogico del Comune, della Fism e di tutti nidi privati convenzionati con la municipalità, oltre a due insegnanti per ogni circolo didattico e ai colleghi di alcune scuole d’infanzia paritarie. «Il fatto che la maggior parte dei servizi 0-3 e 3-6 facciano capo a gestioni diverse – aggiunge Nicoletta Corvi – significa che principi e pratiche educative possono subire cambi di rotta, interruzioni o una diversità di approccio che inevitabilmente crea maggiori difficoltà di inserimento e integrazione ai bambini nel passaggio, comunque delicato, dal nido alla scuola dell’infanzia. Per questo è invece molto importante assicurare la contiguità degli ambienti, la stabilità delle figure e del contesto di riferimento, così come del metodo educativo con cui i più piccoli si confrontano e imparano a conoscere il mondo. Ringrazio tutte le persone e le realtà che hanno voluto intraprendere questo cammino di crescita e innovazione insieme all’Amministrazione comunale, mettendo a disposizione il loro patrimonio di professionalità, competenza ed esperienze per l'avvio del nuovo Tavolo che non sostituisce alcun organismo già operativo, ma integra e arricchisce ulteriormente la rete territoriale».

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