rotate-mobile
La polemica

«Un murale dedicato ai fratelli Reboli? Sarebbe un presidio pubblico di disvalori»

Anpi Piacenza e Funzione Pubblica Cgil intervengono con una dura critica sulla proposta di un'opera in memoria dei due fratelli ultras all'interno dello stadio Garilli

«Con molta chiarezza diciamo che la proposta del murale rappresenterebbe per la città di Piacenza un’occupazione, un presidio pubblico di disvalori, per di più con l’avallo di un’amministrazione pubblica che dovrebbe costituzionalmente propugnare principi esattamente opposti e di interlocutori politici interessati, loro si, a raccogliere consensi ad ogni costo».
Così in una nota ufficiale Anpi sezione Medina Barbattini di Piacenza e Funzione Pubblica CGIL di Piacenza intervengono sulla proposta di un murale dedicato a Marco e Davide Reboli all'interno dello stadio Garilli.

«Siamo persuasi - si legge nella nota stampa - che la motivazione più urgente dietro la proposta di dedicare ai fratelli Davide e Marco Reboli un ritratto sotto forma di murales presso lo stadio Garilli avanzata dalla tifoseria organizzata della Curva del Piacenza Calcio, immediatamente accolta dall’Amministrazione Comunale e dalla società sportiva, non sia di carattere politico. Le parole espresse dal sacerdote Federico Tagliaferri durante la cerimonia tenuta presso lo stadio Garilli hanno appunto dato voce e rappresentato questi sentimenti e questa comunanza di tanti piacentini e non solo. Crediamo che l’emozione e il cordoglio sincero per la recente scomparsa di Davide e il prematuro venir meno di Marco per molti siano centrali in questa vicenda e nel sostegno alla proposta di dedicare loro uno spazio pubblico».

«Pur tuttavia siamo altrettanto convinti che questa scelta e soprattutto il supporto dell’Amministrazione Comunale siano gravi e profondamente sbagliati.
Un intervento come quello proposto non si discosta poi molto nel suo senso dalla intitolazione di una via o di uno spazio pubblico per come comunemente lo intendiamo. Ossia esprime i valori di una comunità, l’adesione ad un modello e ad una esperienza, rappresentata da una vicenda umana o ad una parte di essa. Normalmente nell’assumere scelte come queste le comunità politiche si pongono in una posizione di opportuno distacco, riflettono (o dovrebbero farlo) sul carattere di generalità e di universalità del messaggio che l’intitolazione di uno spazio pubblico rappresenta e alla sua coerenza con il quadro di diritto e di valori di quella stessa comunità. Parzialità, distorsione ed emozione non dovrebbero essere le categorie sulle quali plasmare i luoghi di tutti e di ciascuno. Non è un caso che l’Anpi di Piacenza in questi anni tanto abbia investito nel ricordare le strade dedicate nella città di Piacenza a partigiani ed eventi della resistenza antifascista del nostro territorio, richiamando proprio il fatto che la Comunità piacentina ha riconosciuto e continua a riconoscere in quelle esperienze umane un valore fondamentale del suo stare insieme civile».

«L’emozione e il cordoglio non possono sospendere l’obiettività di leggere come nell’esperienza di tifosi Davide e Marco Reboli siano stati quanto di più lontano vi sia dai valori dello sport inteso dalla nostra Repubblica come “bene” costituzionale, per il suo significato educativo, sociale, inclusivo, antitetico alla violenza e alla sopraffazione.
Non è questa la sede per approfondire la galassia ultras e come questa sia molto spesso caratterizzata – anche a Piacenza - come neofascista, xenofoba, razzista e violenta. Vi è grande sottovalutazione di questo fenomeno e questa indifferenza comporta un’implicita concessione di cittadinanza e questo è per chi scrive intollerabile. Persino valori e pratiche di lealtà, o di generosità entro i confini del gruppo, sotto la prospettiva deformante del neofascismo, sono paradossali, contraddittori o semplicemente falsi».

«Anpi e Funzione Pubblica CGIL nel 2021 hanno a livello nazionale sottoscritto un protocollo di collaborazione sulla base del comune ripudio assoluto e incondizionato del fascismo, della discriminazione e della violenza, al fine di promuovere i principi costituzionali, di rinnovamento della pubblica amministrazione ed esigibilità dei diritti di cittadinanza».

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

«Un murale dedicato ai fratelli Reboli? Sarebbe un presidio pubblico di disvalori»

IlPiacenza è in caricamento