«Un passato di fede e cultura, un futuro di tecnologia», riapre l’ex chiesa del Carmine
La Chiesa di Santa Maria del Carmine, fondata a Piacenza nel 1334 dai Padri Carmelitani, restituita alla città: da oggi è un laboratorio aperto (gestito da Fondazione Brodolini e Mbs)
Dopo il ritrovamento del Klimt, Piacenza si fa un altro regalo per questo Natale. Ha riaperto, restaurata, l’ex chiesa del Carmine. Il taglio del nastro, molto atteso, si è tenuto nel pomeriggio del 19 dicembre. Nell'occasione centinaia di persone hanno potuto vedere da vicine l'edificio rinnovato. La Chiesa di Santa Maria del Carmine, fondata a Piacenza nel 1334 dai Padri Carmelitani, sorge tra via Borghetto e Piazza Casali. L’impianto originario ha subito nel tempo numerose trasformazioni. Tra il XIV e XVI secolo nella navata di sinistra vengono aggiunte altre cappelle oltre a quelle medioevali, mentre nel XVII secolo furono apportati numerosi interventi decorativi, sulla base della volontà di adeguare la chiesa dal nuovo gusto barocco. Nel 1805, in seguito alla soppressione degli ordini, la chiesa viene prima adibita ad ospedale e poi a magazzino, mentre il vicino convento diventa prima caserma e, dal 1807, Pubblico Macello. Dal 1923 il convento diviene sede dell’organizzazione del Partito nazionale fascista e a partire dagli anni ’50 ospita uffici statali. Nel 2006 l’intero complesso è stato abbandonato.
L’ex chiesa è stata restaurata (costo dei lavori, oltre cinque milioni e 600mila euro) e ora data in gestione. È diventata un “Laboratorio Aperto”, un nuovo spazio fruibile dai cittadini e dalle imprese che ospita e promuove al suo interno attività di formazione, eventi a tema, spazi attrezzati con tecnologie all’avanguardia e tanto altro. Scopo del progetto, quello di promuovere iniziative che possano apportare un tangibile cambiamento favorendo l’incontro tra domanda e offerta di soluzioni innovative, in particolare nell’ambito della mobilità sostenibile e della logistica, ma anche dell’ambiente, della cultura, del turismo e tanto altro. Il Laboratorio Aperto Piacenza è inserito nel prestigioso contesto dell’ex Chiesa del Carmine, il cui recupero rientra nel percorso di attivazione del concetto di Smart City e fa parte integrante del network di Laboratori Aperti della Regione Emilia Romagna che collaborano in materia di innovazione su tutto il territorio.
I GESTORI DEL PROGETTO
Il Laboratorio Aperto di Piacenza è un progetto nato grazie al Fondo Europeo per lo Sviluppo regionale Por FESR 2014-2020, al Comune di Piacenza e all’Unione di FGB e MBS, i soggetti gestori dello spazio.
FONDAZIONE GIACOMO BRODOLINI
È un Think and Do Tank che opera dal 1971 a livello europeo, nazionale e locale nel campo delle politiche di sviluppo e del lavoro. FGB è un’organizzazione non profit con sede a Roma e con uffici a Milano, Torino, Bruxelles, Barcellona, e Ankara. Con uno staff di 50 persone e con più di 100 esperti e consulenti, si occupa di ricerca, consulenza, formazione e assistenza tecnica. Collabora con enti pubblici e privati a tutti i livelli territoriali, dalle Città alla Commissione EU.
MBS
È attiva nel mondo della consulenza direzionale, della formazione e della ricerca, integra esperienze e competenze diverse per supportare lo sviluppo delle organizzazioni. In particolare, oltre che a imprese e organizzazioni non profit, presta i propri servizi soprattutto alle Pubbliche Amministrazioni, attraverso interventi di progettazione, realizzazione, monitoraggio, valutazione e controllo delle politiche di sviluppo realizzate attraverso la gestione di progetti e programmi comunitari.
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