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«Un privato non può riqualificare piazzetta Plebiscito»

La famiglia Metti proprietaria del palazzo “Liberty”: «Come possono Comune e Soprintendenza dare l’ok?». Il locale si difende: «Dehor in armonia con il contesto»

Dehor in piazzetta Plebiscito, continua lo scambio di opinioni sulla struttura spuntata in questi giorni. Da una parte il ristorante che ha richiesto il dehor difende la propria posizione. Dall’altra la famiglia proprietaria del palazzo Liberty che dà sulla piazzetta nel cuore di Piacenza contesta l’ok dato da Comune e Soprintendenza a questa iniziativa.

TWIN FISH: «DEHOR IN ARMONIA CON IL CONTESTO»

«Dopo aver letto qualche commento poco gentile – è l’intervento del ristorante Twin Fish sui propri canali social - pensiamo sia giusto e doveroso dare alcune spiegazioni circa i lavori per il dehor del ristorante Twin-Fish. Come per il locale - che è statoTwin Fish-2 ricavato dalla ristrutturazione di un antico e bellissimo palazzo - per l’area esterna è stato fatto un lungo lavoro di ricerca ad opera di architetti e professionisti, nel rispetto delle indicazioni della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio. Potevamo aprire un ristorante in tantissimi altri luoghi, ma è stato proprio l’amore per questa piazzetta (che tante volte è stata teatro di episodi di degrado) a spingerci a fare questo investimento. Vorremmo continuare a fare del nostro meglio per valorizzare questo luogo con il nostro lavoro, proponendo cose belle, di qualità, in armonia con il contesto, per permettere ai nostri concittadini di viverlo appieno, come merita. Amiamo questa piazzetta con le sue piante e confidiamo che quelle rimosse perché pericolose vengano sostituite in primavera, come spiegato dal Comune. Ma torniamo al dehor. La struttura verrà posizionata dove anticamente sorgeva un braccio porticato di uno dei tre chiostri del convento di San Francesco, demolito intorno al 1882 perché in stato di abbandono. Il progetto approvato dalla Sovrintendenza prevede di richiamare la forma e gli spazi dell’antico chiostro o, per dirla in modo più tecnico, la “scansione ritmica dei pilastri in laterizio che costituiscono le campate dell’antico chiostro”. Le dimensioni stesse dei moduli del dehor sono state calibrate sulla scansione delle campate esistenti. Per quanto riguarda l’inizio dei lavori teniamo a precisare che abbiamo ricevuto il benestare della sovrintendenza in data 16/06/2019 e i lavori dovevano partire nel mese di febbraio del 2020. Poi, a causa della pandemia, siamo stati costretti a posticipare. Ci stiamo mettendo tanto coraggio, amore, cura. Siamo convinti che la piazzetta potrà rinascere anche grazie a questa scommessa. Concedeteci fiducia».

LA FAMIGLIA METTI: «LA PIAZZETTA NON PUO’ ESSERE RIQUALIFICATA DA UN PRIVATO»

Sulla vicenda del dehor la pensa in tutt’altra maniera Elena Metti, per due terzi proprietaria e residente nel palazzo in stile Liberty che ospita il locale in questione. «Il palazzo – spiega Metti - è nato per avere davanti e “vivere” i chiostri di San Francesco.palazzo Liberty pza Plebiscito-2 L’edificio è antico, fragile, non può essere invaso da qualsiasi attività». «Piazzetta Plebiscito – rincara la dose - non aveva bisogno di essere riqualificata da un privato. La gestione del suolo pubblico non può essere imposta e decisa da un ristorante nei confronti del Comune. La mia famiglia occupa due terzi del palazzo, nessuno ci ha avvisato che la vista sarebbe stata oscurata da una struttura del genere. In passato si era perfino ipotizzato di tagliare i tigli proprio per valorizzare al meglio la piazzetta». La signora Metti è nata qui: il palazzo era già del nonno. «L’ultima riqualificazione aveva impedito i parcheggi in alcuni posti auto dedicati ad alcune categorie professionali. Li avevano tolti per rendere più bella la piazza e vivibile. E ora rimettiamo una struttura del genere per il ristorante Twin Fish?». Secondo la residente, non solo il dehor sarebbe oggetto di uno scontro di vicinato in piazzetta Plebiscito. «Con quella struttura la musica e la confusione disturberà ancora di più. Ho inviato alla Polizia Locale in questi due anni audio con la musica ad alto volume che il locale diffonde, ma gli agenti non sono mai intervenuti. Il locale ha inoltre preso una multa per il rumore che effettua un macchinario di raffreddamento e riscaldamento. Nell’indifferenza totale questo rumore prosegue». Per Metti «gli edifici antichi non possono essere invasi da attività inadatte». «La Soprintendenza – incalza ancora - è cieca? Possibile che non veda che rovina la vista del palazzo? Come può l’Amministrazione dare il suo ok ad un dehor del genere? Forse perché pagano oltre 7mila euro al Comune di plateatico, che però sfora». Parlare di riqualificazione, quindi, è esagerato. «Nella via ci sono troppi posteggi abusivi e rifiuti di pesce che causano odori spiacevoli. E non è mettendo due lucine da balera d’estate che la piazzetta che si riqualifica».

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