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La curiosità / Calendasco

Un trattore sovietico come quello di Peppone in azione dalle parti del Po

Il "Belarus", costruito nella "Minski Traktarny Zavod": in Italia erano importati solo dopo essere stati smontati fino all'ultimo bullone

“Dunque il Po comincia a Piacenza, e fa benissimo perché è l'unico fiume rispettabile che esista in Italia: e i fiumi che si rispettano si sviluppano in pianura, perché l'acqua è roba fatta per rimanere orizzontale, e soltanto quando è perfettamente orizzontale l'acqua conserva tutta la sua naturale dignità”. Così diceva Giovannino Guareschi, il papà di Peppone e don Camillo.

C’è finito quasi per caso qui Luigi Magistrali, un bel po’ d’anni fa. Gestisce il suo agriturismo attaccato all’argine maestro ed anche, lodevolmente, l’attracco “porticciolo” per le imbarcazioni. Anche lui fa sue le parole scritte da Guareschi in “Mondo Piccolo”: “Poi arrivati all’argine grande ecco il fiume vasto, deserto, immobile e silenzioso”.

Davanti a noi qui al Masero di Calendasco, sul Po “dove l’acqua tira ed è fonda” poggia la piattaforma coperta da un grande telo plastico, in cima un segnavento ad aeroplanino con la sua elica che gira vorticosa e c’è pure un pannello fotovoltaico: utile, “green” si dice oggi, abbastanza potente da dar luce all’imbarcadero.

E lungo il pontile sono "alla corda" le tante barche, di assidui frequentatori di queste rive, alcune di piccole dimensioni, altre più imponenti, battelline, motoscafi.

Ma c’è anche, qui su queste rive, “un oggetto” che solo nella bassa del Po si può trovare, una ideale congiunzione tra tutte le “basse” che da qui arrivano fino al Delta: è un segno del destino della gente di fiume, forse un caso, ma probabilmente non è così.

Peppone ai suoi tempi portò orgoglioso nella piazza di Brescello un trattore regalato direttamente dalla Madre Russia, che poi, per la gioia di don Camillo, ebbe un guasto, là davanti a migliaia di fervorosi “compagni”, una scena storica.

don Camillo e Peppone-2

Il trattore del film era un “Hanomag r35” tedesco, camuffato con scritte in russo, ma qui su questa sponda, sul Po di Calendasco, la faccenda è diversa: c’è un originale “Belarus”, un trattore costruito nel 1958 che ci porta diritti al Peppone del “Compagno don Camillo” film del 1965.

Costruito nella "Minski Traktarny Zavod" quando il Governo Sovietico (Urss) prese la decisione di produrre trattori e cingoli, in Italia erano importati smontati fino all’ultimo bullone, dentro a grandi casse di legno per poi essere rimontati e messi in vendita.

Il vecchio trattore "Belarus" fa ancora il suo lavoro, con le sue scritte in russo là in bella vista, condotto da un uomo di fiume d’esperienza, qui al Masero di Calendasco su questa sponda, dove ci si arriva imboccando la via Po, che già di per sè la dice tutta.

E Luigi Magistrali è un uomo pratico, uno di quelli che nel medioevo piacentino chiamavano "portonario o ripuario", dove si vive sospesi tra il fiume e la pianura, tra Peppone e don Camillo, in un originale Mondo Piccolo a due passi dalla frenesia di strade e genti: "qui comincia il Po e fa benissimo!".

Umberto Battini

Attracco Masero di Calendasco-2

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