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“Un tuffo nel Trebbia”, il San Colombano si occupa di marketing territoriale

Il progetto ha coinvolto la classe 4^Afm in una ricognizione dello stato dell’arte e dei possibili scenari futuri del settore turistico in Valtrebbia

“Splash!”. La più “acquatica” delle onomatopee richiama subito alla mente, nel nostro territorio, la calura estiva, i fine settimana alla disperata ricerca di un po’ di refrigerio e, inevitabilmente, i meandri del fiume Trebbia, meta ambita, da piacentini e non, per bagni anti-canicola e pro-abbronzatura. È questa la metafora che ha ispirato il progetto ‘Un tuffo nel Trebbia’, portato avanti presso l’Istituto Tecnico Commerciale San Colombano di Bobbio, il cui sottotitolo recita: ‘La promozione turistica del territorio di Bobbio e dell’Alta Val Trebbia a destinazione dei turisti francofoni’. E sì, perché, a dirla tutta, il titolo ufficiale dell’attività non è nella lingua di Dante, bensì in quella di Molière: ‘Un plongeon dans la Trebbia. La promotion touristique du territoire de Bobbio et de la haute Vallée de la Trebbia à destination des touristes francophones.’ Ideato dal prof. Andrea Alessandrini, docente di francese dell’I.T.C., il progetto ha visto protagonista la classe 4^AFM (Amministrazione, finanza e marketing), la quale ha accolto e intervistato, tra febbraio e aprile 2023, 11 interlocutori che si occupano tutti, a vario titolo e più o meno direttamente, di comunicazione turistica, marketing territoriale o turismo in Val Trebbia.

«L’idea iniziale è stata quella di rendere studenti e studentesse attori in prima persona, non solo, del proprio apprendimento, ma anche della e nella propria comunità, gettando un ponte tra scuola e territorio, e, quindi, tra il loro presente scolastico e il loro avvenire formativo e professionale, nell’ottica dell’orientamento in uscita», spiega l'insegnante. «Secondariamente, l’obiettivo era fare qualcosa per un territorio troppo spesso bollato - senza appello - come una delle tante ‘aree interne’ del nostro Paese, espressione che reca con sé il fastidioso sottotesto di una condanna inesorabile allo spopolamento». È così che rappresentanti istituzionali, come la vice-sindaco di Bobbio - con delega al turismo - Simona Innocente, o Roberta Valla, assessore a cultura e turismo del Comune di Travo, ma anche di enti pubblico-privati (‘GAL del Ducato’), associazioni (Pro Loco ‘Quelli che Pontano’, ASD ‘Rock and Rivers’), media locali (Settimanale ‘La Trebbia’), imprese e professionisti (‘Cooltour’, ‘Antico Mulino di Ottone’, ‘Parco Avventura Valtrebbia’, ‘Valtrebbia Experience’, Lisa Pagani - G.A.E. -, ‘Cantina Vitivinicola Stefano Magistrati’) si sono sottoposti, con generosità e competenza, alle domande degli alunni e delle alunne dell’Istituto Tecnico Commerciale, permettendo di creare un podcast di interviste, riascoltabili in qualsiasi momento tramite la piattaforma Spreaker.

«Il progetto rientra nei Patti Educativi di Comunità, un protocollo di intesa che da anni l’Istituto Omnicomprensivo di Bobbio porta avanti in collaborazione con amministrazioni, privati, imprese, terzo settore e famiglie del territorio», ha illustrato la prof.ssa Ernestina Bosoni, insegnante di economia aziendale e referente di tale percorso all’interno del polo scolastico della Valtrebbia. «Abbiamo chiamato a raccolta, attorno alla scuola e, tramite essa, simbolicamente, ai giovani e al futuro della comunità tutta, diversi stakeholder del marketing territoriale e del turismo della vallata, che magari collaborano già tra loro in modo più o meno estemporaneo, per cercare di avere un quadro complessivo di ciò che si fa in ambito di comunicazione turistica e turismo, di quali siano i punti di forza e di debolezza, nella speranza di gettare il seme di una futura sinergia che vada a tutto vantaggio della valle e delle sue enormi potenzialità», argomenta la referente di plesso della scuola secondaria di secondo grado di Bobbio, prof.ssa Augusta Mazzolini, docente di economia aziendale. E difatti, la ricognizione operata dagli studenti superiori di Bobbio ha consentito di andare ben al di là dell’associazione spontanea, ma molto riduttiva, ‘Bobbio e Val Trebbia = fiume Trebbia e turismo balneare’, suggerita, in modo quasi provocatorio, dal titolo del progetto, che, svoltosi nelle ore curricolari di lingua francese, ha avuto un focus specifico su come attrarre turisti francofoni nella ‘valle più bella del mondo’, secondo la definizione che ne avrebbe dato Ernest Hemingway. ‘Molteplici sono le risorse di questo territorio appenninico da far conoscere e apprezzare, oltre alle acque del fiume Trebbia, sempre più minacciate dagli effetti del cambiamento climatico. Enogastronomia, vestigia religiose, patrimonio storico-artistico e architettonico, sport outdoor, natura e paesaggio, cultura, festival, sagre ed eventi: altrettante sfaccettature capaci di intercettare profili di visitatori molto diversi, nella direzione di un turismo meno stagionale e fatto di soggiorni più lunghi, a patto che si intervenga sulla carenza di posti letto e di strutture ricettive’ è l’analisi consegnata al microfono degli allievi del San Colombano da Gabriele Balordi, fondatore del portale online ‘Valtrebbia Experience’, ideatore del sito turistico del Comune di Travo ‘Travo e le 2 Pietre’ e consulente in ambito comunicazione e marketing, specializzato nel marketing territoriale. A conclusione del progetto, nel corso del mese di maggio prossimo, gli alunni e le alunne della classe 4^AFM, dopo aver tradotto le interviste in lingua francese e averle pubblicate sul blog dedicato, si caleranno nei panni di creativi di un’agenzia di comunicazione e marketing, dando vita a una campagna di manifesti per la promozione turistica di Bobbio e della Val Trebbia, indirizzata a una popolazione turistica internazionale di lingua francese. ‘Grazie alle interviste, non solo abbiamo conosciuto realtà vicine a noi, che magari non conoscevamo, ma ci siamo anche resi conto del grande potenziale dell’attrattività turistica della nostra vallata e di quanto, nonostante tutti gli sforzi messi in campo e i bei risultati fin qui raggiunti, come il primo posto di Bobbio al concorso televisivo di Rai3 ‘Borgo dei Borghi 2019’, ci sia ancora molto lavoro da fare, che potrà tradursi anche in opportunità occupazionali per il nostro futuro qui’, commenta entusiasta un alunno della penultima classe della scuola superiore. Gli fa eco una compagna, trasognata: ‘Chissà che, riuscendo a dare seguito e sostanza al nostro progetto e creando una solida collaborazione tra enti diversi, in Val Trebbia non si avrà l’occasione di sentir parlare, in un futuro prossimo, con tanti accenti regionali e dialettali diversi, o addirittura in lingue diverse, come il francese, l’inglese, il tedesco, lo spagnolo, l’olandese… Grazie alle interviste, abbiamo appreso che oggi la popolazione internazionale in arrivo in Val Trebbia - in particolare francofona - è piuttosto residuale, sebbene il volume di ricerca su Google di parole-chiave come ‘Bobbio’, ‘Trebbia’ o ‘Pietra Parcellara’, sia importante, anche all’estero. Sarebbe di sicuro uno sprone in più per lo studio delle lingue straniere a scuola!’ Non esattamente una goccia nel mare (o, meglio, nel fiume), quindi, ma l’inizio concreto di un percorso, che potrà essere proseguito anche nei prossimi anni scolastici, per valorizzare la scuola e i suoi studenti e, con essi, il territorio e la comunità di appartenenza. Aspettando una Val Trebbia babelica, ‘Splash!’ e le onomatopee rimangono un linguaggio universale.

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