rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Montagna / Bettola

Un ufficio del lavoro itinerante, laboratori e lezioni d’impresa per aiutare i giovani a restare nelle valli

Presentato il progetto triennale “Dal Trebbia al Nure: idee ad alta quota” rivolto a ragazzi e ragazze tra i 14 e i 35 anni

Una popolazione residente mediamente anziana con la conseguente riduzione progressiva dei servizi per i ragazzi - sia legati al lavoro che al tempo libero - e la mancanza di opportunità e di lavoro stabile, «in un territorio complicato, ma ricco di potenzialità quale è l’Appennino». Queste le due principali cause che portano i giovani ad abbandonare il territorio, identificate dagli operatori coinvolti nel nuovo progetto triennale sul tema rivolto a Valtrebbia e Valnure. Titolo del programma, presentato in conferenza stampa (via web) nel pomeriggio del 1° dicembre, “Dal Trebbia al Nure: idee ad alta quota”: 210mila euro l’importo previsto sul triennio, di cui circa il 50% finanziato dalla Regione Emilia-Romagna. Obiettivo: proporre azioni concrete al fine di incrementare le possibilità ricreative e lavorative della fascia d’età compresa tra i 14 e i 35 anni, composta dai residenti di Val Nure e Val Trebbia.

Argomento di partenza lo spopolamento delle aree montane - esempio la penuria d’iscrizioni nelle scuole - e la necessità di trovare soluzioni, come ricordato da Roberto Pasquali, presidente dell’Unione Montana Valli Trebbia e Luretta, con l’augurio dello svolgersi di un percorso complessivo, che veda seguire alla raccolta di dati e proposte il raggiungimento dei risultati. A illustrare le ipotesi d’azione Sergio Segalini di Eureka e Samuele Bortolotto e Gabriele Gioia della Magnifica Università di Valnure, referenti del progetto. Due i binari previsti: il primo socioeducativo e il secondo volto al lavoro.

Rispetto al primo, a cura di Eureka, la prima azione prevede il potenziamento dei servizi aggregativi di Valnure e Valtrebbia, con la creazione di una equipe “multiprofessionale” che possa girare nei vari territori, proponendo laboratori ai ragazzi più isolati, che non hanno informazioni sulle possibilità lavorative esistenti. «Una sorta di distaccamento dell’ufficio del lavoro itinerante, con il compito di aiutarli a compilare curriculum europeo, a partecipare a un bando o a scrivere un progetto», oltre all’attivazione di laboratori che li rendano protagonisti. Al centro anche la cittadinanza attiva, ad esempio il coinvolgimento dei giovani nell’individuazione di passeggiate da studiare e trasformare in percorsi, che possano essere fruiti anche da categorie fragili e diventare un itinerario tematico da far conoscere alle scuole.

Sul fronte del lavoro, come illustrato dai referenti di Magnifica Università di Valnure, l’idea è quella di partire dall’aggregazione per capire che tipo di iniziative possano emergere e come svilupparle a livello imprenditoriale, previa comunicazione mirata volta ai soggetti da raggiungere, dal passaparola ai social. Lezioni d’impresa a cui “attaccare” dei moduli specifici, legati alla sfera dell’amministrazione, della comunicazione, dell’aspetto giuridico-normativo, «mappando man mano l’interesse specifico dei partecipanti; l’ambizione è quella di portare a casa dei progetti strutturati». Prossimo step gli incontri per presentare il progetto alla cittadinanza di Alta Val Nure, Alta Val Trebbia e Val Luretta, e a seguire l’avvio dei laboratori partecipativi e del servizio informativo.

Come sottolineato in chiusura da Lucia Mazzocchi, responsabile dei Servizi Sociali dell’Unione Montana Valli Trebbia e Luretta, nel precedente progetto è stata definita una base – principalmente sulla scuola superiore di Bobbio e sul centro di aggregazione di Travo – a cui ora si aggiungono il centro aggregativo di Ponte dell’Olio, e i nuovi in corso di creazione a Bettola e Ferriere, oltre alla ricerca diretta sul territorio: «Vorremmo intercettarne il più possibile per creare delle basi che ci diano un futuro, a noi e a loro».

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Un ufficio del lavoro itinerante, laboratori e lezioni d’impresa per aiutare i giovani a restare nelle valli

IlPiacenza è in caricamento