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«Unione della Bassa per oltre un anno senza investimenti dai Comuni»

Sindacati preoccupati per il futuro dei dipendenti dell'Unione dopo il recessi di cinque dei sette Comuni: «Le generiche rassicurazioni sulla tenuta dei servizi e la garanzia dei lavoratori non possono bastare». Il 17 agosto incontro con il prefetto

I Comuni dell’Unione della Bassa «negli ultimi 18 mesi hanno deliberatamente scelto di non investire su di essa, non dandole gli strumenti per funzionare adeguatamente». È questa secondo Alberto Gorra, Matteo Casetti e Gianmaria Pighi (rispettivamente sindacalisti di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fp), la causa che ha portato cinque dei sette Comuni ad uscire dall’Unione. Tra Corte, Caorso, Besenzone, Monticelli, Castelvetro e Villanova, solo questi ultimi due avrebbero intenzione a proseguire il lavoro in un’Unione ridimensionata. «E’ un evento che non stupisce e siamo preoccupati», dicono i sindacalisti, secondo i quali «l’Unione non muore perché si tratta di una scelta sbagliata o perché genera costi più elevati o tantomeno per cattiva erogazione dei servizi». Ma appunto, come detto, per «una mancanza di investimento» da parte delle Amministrazioni.

Gorra, Casetti e Pighi sono perplessi anche sulla «riallocazione dei dipendenti e dei tanti lavoratori che operano sulla base di convenzioni e appalti, soprattutto nel settore dei servizi sociali: nonostante le sollecitazioni non vedono orizzonti chiaramente definiti. Le generiche rassicurazioni sulla tenuta dei servizi e la garanzia dei lavoratori, di fronte alle molte complessità tecniche da affrontare per il futuro e alle attese dei cittadini, non possono bastare».

«Lo scorso 13 luglio era stato aperto lo stato di agitazione dei lavoratori – ricordano i sindacalisti - e ci apprestiamo ad incontrare nuovamente il Presidente dell’Unione di fronte al Prefetto il prossimo 17 agosto. Abbiamo inoltre portato il confronto anche in sede di Distretto di Levante, per sollecitare attenzione circa la garanzia degli standard qualitativi e l’omogeneità degli interventi in ambito sociale. Abbiamo chiesto e continueremo a chiedere – concludono in una nota - il rispetto degli impegni assunti, senso di responsabilità e capacità di visione per il futuro ai sindaci, elementi che ad oggi non riusciamo purtroppo compiutamente a vedere».

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