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Venerdì 15 incontro pubblico sul bitumificio di Gossolengo, continua la battaglia del comitato

«A seguito dell’ennesima richiesta di autorizzazione per il “Trattamento Rifiuti Speciali non pericolosi” presentata il 20 dicembre scorso dalla ditta esercente l’impianto di produzione conglomerati bituminosi in località Pontenuovo a Gossolengo, meglio noto come “Bitumificio”, il Comitato “No al Bitume – Si al Parco del Trebbia” organizza e invita la cittadinanza ad una assemblea pubblica venerdì 15 febbraio alle ore 21 presso la sala parrocchiale della chiesa di San Quintino a Gossolengo.

Nel ricordare che è tutt’ora pendente il ricorso in secondo grado di giudizio presso il Consiglio di Stato intentato dal nostro Comitato contro l’autorizzazione concessa all’installazione del mega impianto di produzione conglomerati bituminosi, la serata di Venerdì sarà l’occasione per i cittadini, in totale assenza di qualunque informazione da parte dell’Amministrazione Comunale, di informarsi circa i nuovi sviluppi che incombono sull’area di Pontenuovo. La serata dall’evocativo titolo “Parco del Trebbia a Gossolengo: Un Disastro Annunciato”, di cui si allega volantino, consentirà di esporre le perplessità crescenti circa la reale volontà di dare un futuro al Parco del Trebbia.

Si discuterà appunto della nuova richiesta di autorizzazione al trattamento dei rifiuti speciali non pericolosi [R5], incluso il fresato di asfalto, presentata a ridosso di Natale dalla ditta Emiliana Conglomerati [ex CCPL], delle iniziative avviate a supporto della redazione del Piano Territoriale del Parco del Trebbia, del ricorso al Consiglio di Stato tutt’ora pendente, di numerose criticità ambientali che gravano sull’area in Comune di Gossolengo e più in generale in tutta l’area del Parco.

Continueremo a sostenere con forza e a ragione che questa nuova richiesta di trattamento rifiuti speciali sta a dimostrare inequivocabilmente ciò che era da sempre evidente anche ai più sprovveduti! In località Ponte Nuovo a Gossolengo, in pieno Parco del Trebbia, insiste un unico disegno, un unico ed inscindibile progetto di sviluppo attività industriale [a nostro giudizio non sostenibile in presenza di un’area protetta e di riqualificazione ambientale quale è quella del Parco] che andava sin dall’inizio sottoposto ad una Valutazione di Impatto Ambientale [VIA] cumulativa!

Inutile oggi ricordare che è proprio ciò che abbiamo civilmente sostenuto, inascoltati, sin dal primo giorno. Sarà poi interessante capire come il tanto sbandierato sviluppo turistico del Basso Trebbia e del suo Parco potrà avverarsi ora che dalle parole si passa ai fatti!!! Dall’impianto al trattamento di rifiuti!!! Una prospettiva davvero coerente ed entusiasmante! Di certo il nostro impegno, la nostra lotta, prosegue!! La determinazione non ci manca, perché convinti di essere nel giusto e che la nostra a volte ostinata resistenza sarà alla fine premiata».

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